La primavera sul comò: una selezione di profumi fioriti

Questa primavera ormai agli sgoccioli, intravista dalla finestra, ci ha sfiorati come la coda di un gatto che va avanti per la sua strada, lasciandoci una gran voglia insoddisfatta di goderci la sua dolcezza. Mi ha fatto pensare: per fortuna che abbiamo i profumi! Queste bottigliette magiche, capaci d’incastrare in 50ml tanti ricordi ed esplosioni di sensazioni.

Magari non tutti hanno avuto la fortuna di vedere le piazze sbocciare, i gelsomini esplodere e i glicini scintillare quatti, quatti nei cortili – ma con un profumo chiunque può giocare, creandosi il suo giardino segreto sulla pelle. In qualunque stagione… Ecco quindi un bel mazzolino per voi!

illustrazione di Azzurra Galatolo

• Etro – Vicolo Fiori
Una meravigliosa, zampillante composizione di petali a pelo d’acqua. Leggero più d’anima che di fatto, sognante ed etereo: le sue ninfee ricordano più i quadri di Monet che quelle del laghetto di villa Reale. Il muschio ambrato, alla fine, ci fa tornare con i piedi per terra – più precisamente sui ciottoli di Brera, d’estate, quando si passeggia sotto i ventilatori rinfrescanti degli storici baretti milanesi.

• Grandiflora – Queen Of The Night (Bertrand Duchaufour)
I fiori di questa piccola perla sono così bianchi, morbidi e carichi di profumo da ricordare quelli di un cartone animato. Più precisamente quelli del giardino esotico del palazzo del padre di Jasmin in Aladdin… di notte, sotto la luce della luna. Vibrante fino a risultare quasi balsamico, dolce al punto giusto, estremamente affascinante e un filo misterioso: il nome è decisamente perfetto.

• L’Occitane – Cherry Blossom
Femminilità eterea in bottiglia. Dopo un trillo fruttato di bacche e ciliegie in apertura, diventa subito petali di ciliegio e mughetto disegnati ad acquarello, che rimangono incollati alla pelle pulita. Inoffensivo, nel senso più nobile del termine. Se fosse una parola sarebbe l’inglese «lovely».

• Delina – Parfums de Marly (Quentin Bisch)
Sono stata combattuta su Delina, grande cult femminile di nicchia. Polarizza, perché lo si trova irresistibile oppure non lo si sopporta. Io, che volevo amarlo a tutti i costi, inizialmente ne sono rimasta delusa. Troppo frivolo, troppo squillante per conturbare me – che mi sono sempre sentita più Ava Gardner che Marilyn Monroe. Poi rose, peonie, rabarbaro e litchi… quanta dolcezza, quanto rosa! Eppure… Eppure ci ritorni sempre. Perché ti racconta una storia. Avete presente Marilyn in abito rosa ciclamino in Niagara? Ecco…

• Penhaligon’s – Ellenisia
Se questo profumo fosse una creatura, invece, avrebbe sicuramente piccole ali piumate da putto… quelle degli angeli di Fiorucci, per intenderci. Qui ci sono fiorellini veri e propri – più innocenti di così non si può! – tra i quali s’innalza il verde di gran classe della gardenia. Questo pulito, più che di sapone, sa di natura all’alba. Di rugiada. Un perfetto esempio di quelli che a me piace definire «profumi del mattino».

• Memo Paris – Granada (Alienor Massenet)
Granada, Granada… di te ho dei ricordi bellissimi! Le caverne del flamenco, il cielo tersissimo, i ciottolati che s’arrampicano in salita, salutati da alberi di arancio verdi e rigogliosi. Nella mia memoria su quegli alberi non ci sono fiori, ma riesco benissimo a immaginarli: magari caduti a terra e un po’ calpestati, con quel profumo vivissimo e dolce che s’accende invadendo dolcemente le narici. La Granada di Memo è una città dei sogni, dove gelsomino e fiori d’arancio sbocciano e crescono più dolcemente del solito.

• Alkemia Perfumes – Elixir of Aphrodite (Sharra Lamoreaux)
Alkemia è un piccolo scrigno magico su Etsy, dove la proprietaria – nonché unico naso – espone ogni stagione creazioni diverse, quasi tutte ispirate al mondo dei miti e dell’occulto. Fiori di pesco e di prugna, appiccicosi di miele, giocano – bellissimi e un po’ prepotenti – con un timido gelsomino. L’elisir sembra creato da una dea della bellezza immaginata da una bambina. O almeno, sicuramente è così che da piccola io stessa m’immaginavo il nettare degli dei: succo di pesca perlescente.

• Lush – Rose Jam
Esiste qualcosa di più decadente, e al tempo stesso delicato, di un vasetto di marmellata di rose? Zuccherino e leggermente agrumato… Questa è una rosa gourmand fresca e per nulla scontata, con un fondo di vaniglia che – giuro! – quasi ti vien voglia di spalmare sul pan di spagna. Dona una grazia civettuola ed è proprio così che m’immagino profumerebbe una moderna Maria Antonietta.

• Frederic Malle – Carnal Flower (Dominique Roupion)
Il mio profumo primavera/estate del cuore. Non potevo che concludere con lui. È speciale. È una poesia che immagino dedicata, con passione un po’ urlata, a una donna abbronzata e sudata, con un fiore dietro l’orecchio, che forse – onestamente – un po’ se ne frega. Non badate alla piramide: è un’esplosione di tuberosa, il fiore della seduzione per eccellenza, proprio perché (come la donna della storia che mi racconto) fiorisce con una forza quasi arrogante, senza farlo per nessuno. Potente e meraviglioso.

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