Che libri leggerete durante le vacanze? Questa è la nostra selezione di titoli da regalare e recuperare.
I consigli di Letizia:
1. Al giardino ancora non l’ho detto, Pia Pera (Ponte alle Grazie)
Cosa succederà al nostro giardino quando non ci saremo più? Che sorte toccherà al gelsomino? Chi avrà la meglio tra gli arbusti? Quale nuova porzione di cielo si scorgerà dai rami? Pia Pera – a cui forse è già arrivato il lettore di Due vite – è stata una autrice toscana che al racconto del suo giardino ha dedicato le ultime, meravigliose opere, in cui intreccia con la delicatezza di un incantesimo la cura delle rose alla sua inesorabile malattia.
• Un regalo prezioso come una rosa. Per chi crede che – per dirla con i Baustelle –, «la vita è tragica, la vita è stupida, però è bellissima, essendo inutile».
2. Oh, William!, Elizabeth Strout (Einaudi)
«Oh [nome di persona che puntualmente ci toglie ogni forza argomentativa e ci costringe a una più o meno serena rassegnazione]!»: un’esclamazione che accomuna tutti, anche i più tenaci, anche i più pazienti. William e Lucy potrebbero essere distanti anni luce – tra il loro matrimonio e il presente è passata tanta vita –, eppure è a quel dialogo che lei si ostina a tornare.
• Un regalo pieno di energia vitale. Per gli orfani di Olive Kitteridge e per chi, non avendo ancora letto Olive Kitteridge, ha appena vinto due consigli al prezzo di uno… anzi, tre: da recuperare anche la bellissima miniserie con Frances McDormand!
3. Crying in H Mart, Michelle Zauner (Mondadori)
Spero mi scuseranno tutti lo spiritoso paragone, ma se l’autrice di questo libro fosse una giovane ragazza nata a Berlino e cresciuta a Montecatini, da padre italiano e madre tedesca, il suo titolo probabilmente sarebbe Piangere alla Lidl. E invece Michelle Zauner è coreano-americana. Nasce a Seoul, cresce in Oregon e scrive un memoir – best seller per il NYT nel 2021 – sull’emotivo rapporto con le sue origini, che riscopre alla morte della madre coreana.
• Un regalo che scalda, come una zuppa. Per chi è in fissa con la Corea del Sud, ma anche per chi ha bisogno di piangere un po’.
4. Il ragazzo, Annie Ernaux (L’orma editore)
Haters gonna hate, ma noi – insieme all’Accademia svedese –, ameremo invece sempre, per sempre, Annie Ernaux. Il ragazzo è l’ultimo capitolo che ci è concesso leggere di quel lungo libro che l’autrice francese sta ininterrottamente scrivendo dal 1974: la storia di una donna nata in Francia nel 1940, la storia di chiunque abbia memoria di sé. Questo nuovo pezzetto riguarda la relazione di sesso e innamoramento, finora mai rievocata, che una Ernaux sessantenne ebbe con un uomo molto più giovane – un viaggio all’indietro verso la giovinezza, fuori dal suo nuovo status –, a cui si può mettere un punto solo con la scrittura.
• Un classico attualissimo. Per tutti, ma soprattutto per chi non ha ancora scoperto le meraviglie di cui è capace la Ernaux (premio Nobel per la letteratura 2022).
5. Matrix, Lauren Groff (Bompiani)
Come in un’ardita fantascienza, nel suo ultimo libro Lauren Groff immagina un’abbazia di sole donne, che allontana gli uomini e tutto il mondo fuori con un labirinto al contrario. In questo preciso angolo di Medioevo esistono regine e mai re, ricche suore amanuensi, più appassionate dei famosi colleghi maschi, madri senza mariti, solo serve, solo figlie.
• Un regalo dal Medioevo. Per chi vuole tornare al rassicurante ritmo di preghiere e stagioni che avanzano inesorabili, senza strappi, anche solo per 200 pagine.
I consigli di Stefania:
1. Nel paese delle donne selvagge, Matsuda Aoko (Edizioni E/O)
Matsuda Aoko riscrive, trasforma e porta nel presente, antiche leggende dal folklore giapponese. Nel paese delle donne selvagge è una raccolta di storie fiabesche, sospese tra due mondi – dei vivi e dei morti – che si scompongono e ricompongono in trame e personaggi magicamente intrecciati. Queste donne selvagge sono creature sorprendenti: guerriere, femministe, yokai, madri, figlie, zie e streghe, divinità e principesse che ci parlano di solitudine e rabbia, d’amore e bellezza, attraverso un linguaggio capace di restituire al lettore gioia pura. Il titolo è stato inserito dal Time nella lista dei dieci migliori libri di fiction dell’anno.
• Per chi ama il Giappone e per regalare un’esperienza di lettura indimenticabile. Per tutte le donne e anche per gli uomini, se ne hanno il coraggio.
2. Felici i felici, Yasmina Reza (Adelphi)
Un’altra straordinaria raccolta di racconti. Yasmina Reza strappa il cuore, ma senza farne un dramma. Che male fa entrare in contatto in queste pagine con tutte le emozioni del mondo, attraverso i suoi ridicoli personaggi qualunque, le sue famiglie qualunque, i silenzi, i tormenti, il vuoto incolmabile e gli stupidi errori – che abbiamo fatto e facciamo tutti quanti, ogni giorno. Che delizia infinita però ritrovare, anche nello squallore e nell’imbarazzo e nella vergogna, un sentimento di tenerezza inspiegabile, umano (e quindi finito) eppure infinito.
• Per chi è in cerca di un senso e non smette mai di cercare. Letizia cita i Baustelle, e io Lucio Dalla. per lo stesso motivo: «Sotto un cielo di ferro e di gesso l’uomo riesce ad amare lo stesso / Ama davvero senza nessuna certezza / Che commozione che tenerezza».
3. Verso il paradiso, Hanya Yanagihara (Feltrinelli)
Chi ha letto Una vita come tante non può fare a meno di cimentarsi nella lettura dell’ultima fatica di Hanya Yanagihara. Anche soltanto per sfidare altre quasi-ottocento pagine densissime e concedersi di assaporare ancora una volta l’ipnotica maestria di cui l’autrice è capace. Diviso in tre parti, che si parlano in continuazione – una più struggente dell’altra, in un escalation di stupore – questo libro (senz’altro estremamente ambizioso) vale la pena di essere letto. E anche riletto, probabilmente.
• Per chi ha amato Una vita come tante, ma non vuole avere a che fare di nuovo con la stessa cosa. Per chi ha la necessità di sapere che si può ancora scrivere un romanzo con un livello di complessità estraneo a tanta altra letteratura contemporanea, entrarci in contatto e provare piacere.
4. Il cornetto acustico, Leonora Carrington (Adelphi)
Leonora Carrington (1917-2011) è l’incredibile scrittrice e pittrice inglese divenuta celebre (per molti) soltanto quest’anno, grazie alla Biennale di Venezia (la mostra prendeva il nome dal titolo di un altro suo libro – Il latte dei sogni, sempre Adelphi – e le sue opere si potevano ammirare in diverse sedi). Compagna di Max Ernst (e vissuta forse alla sua ombra?) è stata un’artista prolifica, libera, anticonfromista e magnetica. Questo suo Cornetto acustico ne è soltanto in parte la prova. La protagonista è Marion Letharby, un’eccentrica novantanovenne, munita di cornetto tempestato d’argento e madreperla (che le serve per comunicare col mondo), introdotta dal bisnipote nella Confraternita del Pozzo di Luce…
• Per chi è pronto a intraprendere un viaggio psichedelico, potentissimo e surreale. Infatti… SPOILER: la storia di una povera vecchietta rinchiusa in ospizio si trasforma in quella della Dea che «riconquistò la sua Sacra Coppa, con un esercito composto di api, lupi, sei vecchie, un postino, un cinese, un’arca a propulsione atomica e una lupa mannara».
5. The Tools, Phil Stutz e Barry Michels (Vermilion)
L’unico uomo che comparirà in questa lista è Phil Stutz, psichiatra newyorchese attualmente residente a Los Angeles, di cui sono sono infatuata da quando ho visto il docufilm che Jonah Hill gli ha dedicato (Il metodo Stutz, su Netflix). Un prodotto cinematografico di certo non straordinario, che però di un personaggio straordinario consente di fare la conoscenza e introduce al suo «metodo» – da approfondire, volendo, con altri studi e letture.
• Per chi crede nella terapia e per chi non ci crede, per chi ha il cuore e la mente aperti e/o anche soltanto il bisogno di un piccolo aiuto per superare un momento difficile.
P.S.: Esiste anche la versione italiana del libro (Il metodo, Pickwick) , ma personalmente consiglio la lettura dell’originale. Per saperne di più, c’è anche un sito.
• BONUS EXTRA: La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante (Edizioni E/O) che stiamo leggendo entrambe, in attesa di vedere la serie (su Netflix dal 4 gennaio 2023).