Intervista a Matilde Santantonio: musa del cinema (che piace a noi)

Matilde è la videomaker, content creator e aspirante regista che ha portato il suo sguardo poetico (in continua evoluzione) anche sui set di MUSA Studio. Abbiamo deciso di intervistarla e presentarvela meglio con questa bellissima intervista… Buona lettura!

• Ciao Mati, grazie per questa intervista! Per prima cosa ti chiediamo di presentarti alle nostre lettrici che ancora non ti conoscono: chi è Matilde Santantonio?
Ciao! E grazie per avermi dato questo spazio. Parlare in terza persona fa scattare in me la sindrome dell’impostore, per cui: io sono Matilde, un’aspirante regista e videomaker di ventitré anni. Sono cresciuta immersa nel mondo di internet e da diversi anni sto costruendo il mio piccolo universo tramite i social, dove racconto il mio percorso e il mio immenso amore per il cinema. Oltre a questo, lavoro sui set come videomaker per diversi brand e creator.
 
• Raccontaci un po’ del tuo background e della tua formazione: come sei arrivata dove sei ora?
Internet è stato il mio banco di prova da sempre. A tredici anni ho iniziato a pubblicare contenuti online e ho subito capito che il procedimento di creazione m’interessava più di tutto il resto. Ho frequentato un liceo artistico – che mi ha permesso di avere ancora più tempo per imparare ciò che mi piaceva davvero – e dopo la maturità mi sono trasferita a Milano per frequentare una scuola di cinema… alla quale non sono stata ammessa. Ho deciso ugualmente di percorrere la mia strada e ripartire proprio con i social, per trovare le prime opportunità di lavoro sui set e crescere professionalmente. Nel frattempo, mi sono laureata in Scienze dei beni culturali per non abbandonare lo studio dell’arte, che mi ha sempre aiutato nella mia formazione dal punto di vista creativo. 
 
• Quando e come è nata la passione per il cinema?
Durante gli anni del liceo ho iniziato a pensare al cinema come alla naturale, per quanto ambiziosa, evoluzione di ciò che stavo già facendo con i video. Ho scelto di frequentare una scuola di recitazione e ogni week-end studiavamo scene tratte da diversi film: all’interno del gruppo ero la più giovane, per cui la maggior parte non li conoscevo. Così, ho preso una lista con un centinaio di titoli – dal neorealismo italiano al cinema contemporaneo – e ho costretto il mio occhio a guardare pellicole lontanissime da quelle a cui ero abituata. L’idea di scoprire ogni volta nuove storie e idee estremamente intriganti create venti, trenta o quarant’anni prima che io nascessi mi ha fatto impazzire. Con il passare degli anni ho affinato il mio gusto e lentamente mi sono costruita il mio piccolo bagaglio cinematografico, che m’influenza ogni giorno – nel lavoro e nella vita.

• A questo proposito, ti faccio una domanda di rito che per te vale doppio: quali sono i film, ma anche le serie e i programmi tv, che hanno influenzato la tua crescita e il tuo sguardo sul mondo?
Sono troppi! Cercherò di fare una sintesi:
• SKAM – l’originale serie tv norvegese del 2015, diretta da Julie Andem. Pensa che a 16 anni ho preso un volo per Oslo con mia sorella, solo per sederci sull’iconica panchina di fronte al liceo. La scrittura e la costruzione di questa serie tv è illuminante.
• Fino all’ultimo respiro (Jean Luc Godard, 1960), il primo di una lunga serie di film della Nouvelle Vague che mi ha fatto innamorare di un cinema per me totalmente nuovo, fatto di silenzi, con uno sguardo unico sul mondo. 
• La La Land (Damien Chazelle, 2016) è una pietra miliare per me. Circa l’80% della mia personalità.
• Basta che funzioni (Woody Allen, 2009) ha tutto ciò che vorrei avesse in futuro una mia sceneggiatura.
Concludo con l’intera filmografia di Greta Gerwig: una regista che sa essere pop, ma anche incredibilmente indie nel suo modo di raccontare storie, soprattutto al femminile. Lady Bird e Frances Ha sono due piccoli diamanti per me.

• I grandi classici che ci consiglieresti di recuperare?
Effetto Notte di Truffaut, Dramma della gelosia di Ettore Scola, La notte di Michelangelo Antonioni, Il verde prato dell’amore di Agnes Varda. L’intero ciclo delle stagioni di Eric Rohmer (che tra l’altro è il regista protagonista della mia tesi di laurea). 
 
• Crediamo di aver intuito qualcosa, ma chiediamo lo stesso: chi sono i tuoi registi preferiti? 
Sarò ripetitiva, ma sicuramente ti direi Damien Chazelle, Eric Rohmer e Greta Gerwig. Aggiungo: Kristoffer Borgli, Paolo Virzì, Woody Allen… Tanti altri.
 
• Vogliamo sognare in grande: che attori vorresti nel tuo prossimo film?
Se dovessi scegliere il cast per un mio film sicuramente prenderei attori giovani che mi hanno fatto innamorare delle loro performance, ma che mantengono uno sguardo ancora puro: Mia McKenna Bruce, Dominic Sessa, Daisy Edgar Jones. 
 
• Che cosa ami di più del tuo lavoro?
L’aspetto che amo del mio lavoro come videomaker è il momento in cui mi accorgo che sono riuscita a realizzare ciò che avevo in testa: la luce che cade in un certo modo su un volto, la resa di una texture di prodotto, la storia che riesco a raccontare. È una sensazione che sfortunatamente dura poco, perché subito dopo vengo dominata da pensieri contrastanti di insoddisfazione… che però mi portano a migliorare sempre. Il mio lavoro da content creator invece mi sta dando enormi opportunità. A settembre 2023 sono stata invitata al festival del cinema di Venezia per poter assistere alla visione di diversi film e ho conosciuto registi, attori, maestranze del cinema che mi hanno fatto sentire davvero nel posto giusto. Spero di provare in futuro le stesse sensazioni su un set cinematografico. Sarebbe la più grande soddisfazione!

• Raccontaci qualcosa di più della tua esperienza al Festival del cinema di Venezia!
Sono stata invitata a settembre 2023 come creator da I Wonder Pictures e ho avuto l’opportunità di poter guardare tutti i film di loro distribuzione e ogni sera conoscere le delegazioni. Ogni incontro era surreale. L’ultimo giorno, prima di partire, mi sarei voluta legare al letto per non andarmene mai. In particolare, ho conosciuto Chloe Barreau, regista di Frammenti di un percorso amoroso: un documentario italo-francese che consiglio tantissimo e che mi ha rubato il cuore. Aver conosciuto la regista durante una cena è una di quelle esperienze che racconterò a chiunque, per sempre.
 
• Abbiamo visto anche la tua partnership con MUBI, congratulazioni! Ci sono altri progetti interessanti che bollono in pentola?
Nel 2024 ho il grande obiettivo di realizzare il mio primo cortometraggio, che ho scritto diversi mesi fa. Non ho paura dell’attesa, perché vorrei che il mio primo grande progetto personale fosse realizzato con la giusta attenzione e cura. Fingers crossed!
 
• Cambiamo topic: come te la cavi con skin care e make-up? Hai qualche must have o prodotto da consigliare?
Il mondo skin care e make-up lo vivo molto più sul set che a casa, ma non dimentico mai la protezione SPF per uscire! Sono innamorata delle texture dei prodotti: i prodotti di Gisou per i capelli sono una coccola. Per la skin care i miei must have sono i prodotti della linea calmante di Paula’s Choice e i sieri di Drunk Elephant. 
 
• Chi sono invece le tue muse?
Le mie muse sono tutte le registe donne che sono riuscite a farsi spazio in quest’industria. Sono la mia più grande motivazione.
 
• Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Grazie MUSA! Siete un team pazzesco e lavorare con voi è sempre un safe place <3

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