Giorgia Guzzi: la nostra musa, make-up artist e sognatrice preferita

Ci siamo incontrate qualche anno fa ed è stato amore a prima vista: da allora non ci siamo più lasciate. Perché i nostri pianeti sono allineati ma, soprattutto, perché Giorgia Guzzi ha un talento immenso e un grande cuore generoso. Ve la presentiamo finalmente come si deve, e cioè attraverso le sue parole. Oggi è qui per raccontarci la storia di una ragazza che studiava lingue e leggeva Virginia Woolf, ma a un certo punto ha scelto di dare ascolto al suo cuore e diventare una make-up artist.

Il sogno lo ha realizzato, Virginia Woolf la legge ancora, ma la vita ha serbo sempre nuove sorprese…

• Ciao Giorgia, molte persone che ci seguono probabilmente ti conoscono già… Ma tu come vuoi presentarti ai nostri lettori? Chi è la nostra Giorgia Guzzi?
Ciao a tutti! Sono Giorgia. Campana di nascita e milanese di adozione. Sono make-up artist e hair stylist e insegno questa professione da circa tre anni in un’accademia a Milano, la Pro*Lab Academy. Sono una grande professionista nel lasciare i miei mille interessi incompiuti…ma il make-up, che più che un interesse è sempre stato un’immensa passione, è riuscito, sgomitando, a diventare il mio lavoro. Procrastinatrice seriale, scoordinatissima, da buona Cancro ascendente Scorpione ho la lacrima parecchio facile e mi piace cucinare soltanto per gli altri. Amo l’arte in ogni sua forma e declinazione e ho una passione pericolosissima per i profumi.
 
• Mi dici un libro, un film e una canzone che ti rappresentano?
Questa domanda è un mostro a tre teste, ma proverò comunque a trovare una risposta che possa soddisfare le mie aspettative. Per il film scelgo Submarine, una commedia dark che parla di un timido quindicenne che, tra drammi adolescenziali e familiari, cerca di trovare la propria identità. Una canzone che mi rappresenta è Le Vacanze di Joan Thiele: un susseguirsi di immagini evocative tramite cui si intraprende un viaggio acquatico per la ricerca di se stessi. Infine, come libro scelgo Eva Luna di Isabel Allende, un romanzo picaresco spagnolo che parla di una bambina – e poi donna – che affronta l’ingiustizia e le sfortune della propria vita con fantasia e immaginazione.

• Raccontaci un po’ quali sono state le tappe più importanti della tua vita…
Nasco nel 1994 in una cittadina del salernitano, ma vivo i primi quattro anni della mia vita immersa nella macchia mediterranea del Cilento. Questo fa di me un lupo di mare: quando sono stanca, stressata, o semplicemente quando voglio godermi le vacanze, il mare è il mio posto nel mondo.

A ventun’anni lascio il nido di casa per un esilarante Erasmus in Inghilterra (alla Warwick University, per essere più precisa) – perché, per chi non lo sapesse, sono laureata in lingue… yes yes! Al mio ritorno, a circa quattro esami dalla fine del mio percorso universitario e nel bel mezzo di una crisi profondissima, capisco di voler intraprendere la professione di make-up artist. Grande scommessa per me, che fino a quel momento, avevo sempre fatto la scelta più facile.

Nel 2018, dunque a 24 anni, mi trasferisco a Milano e intraprendo un percorso formativo professionale alla ProLab Academy che, guarda caso, è proprio l’accademia dove insegno adesso. La vita è davvero imprevedibile!

• Come è nata la tua passione per il make-up e qual è il primo ricordo collegato a questo mondo?
Non penso di avere un ricordo preciso di quando sia iniziato tutto, perché questa passione è nata con me. Avevo appena tre anni quando spalmavo creme e unguenti sulle mie bambole e usavo il mio povero papà come cavia per i miei esperimenti di trucco (con l’alias di «L’estetista Fiocco»). Le mie mani hanno sempre saputo muoversi da sole e ancora oggi provo la stessa sensazione che provavo da bambina quando prendo un pennello tra le dita: è come se fossi nata per questo…ed è come se fossi stata make-up artist in tutte le mie vite passate.

• Cosa significa per te insegnare in accademia?
Vuol dire imparare e condividere da e con una quarantina di teste meravigliose, tutte diverse e piene di colori, mondi immaginari e ideologie differenti. Non è mai facile, ma è profondamente stimolante e gratificante – e divertente aggiungerei –, la Gen Z non perde un secondo per far sentire noi millennial in perenne imbarazzo nei confronti dei social e degli argomenti tabù.

• E invece cos’è per te la bellezza?
Per me la bellezza è empatia. Ciò che è bello è ciò che si allinea, tramite la forma che assume, alle nostre sensazioni più piacevoli. Detto in parole povere… la bellezza può essere in tutto quello che si schiera con il nostro personale senso di armonia estetica (e non).

• Quali sono i tuoi prodotti make-up preferiti di sempre? 
I miei prodotti di make-up preferiti di sempre sono i rossetti. Penso siano dei prodotti estremamente versatili e multitasking. Li adoro in tutti i loro finish, da quelli corposi e opachi (per esempio Russian Red di MAC, un rosso classicone intramontabile) a quelli lucidi e idratanti (per esempio Empower degli Hydramorphosis di Mesauda , un rosso fragola super caramelloso e giocoso). Li utilizzo spessissimo anche come blush e, nella loro forma liquida, come ombretti e eyeliner.

• E i più hot/must have del momento?
Al momento non penso ci sia brand più hot di Isamaya Beauty. Le palette di ombretti Industrial Colour Pigments e Industrial Colour Pigments 2.0 sono secondo me le uniche per cui valga la pena investire. I finish e i colori sono stratosferici e originali, adatti sia per la realizzazione di look giornalieri che look pazzi. I Wet Liners e i mascara colorati di Glisten Cosmetics. I Peptide Lip Tint di Rhode nelle colorazioni Ribbon ed Espresso.

• Quali sono invece i tuoi prodotti skincare del cuore?
Al primissimo posto la mia adorata crema spf 50+ Relief Sun Rice + Probiotics di Beauty of Joseon, una coccola idratante e leggera (totalmente assente di white cast) che protegge alla perfezione la pelle anche nei mesi più critici. Non posso poi non menzionare il Retinol Serum di The Inkey List un sieretto ben formulato con retinolo stabilizzato all’1% e ammorbidito da squalane per idratare e lenire la pelle. Drink Up Intensive Overnight Hydrating Mask di Origins invece è il mio faro nella tempesta: un salvavita per quando ho la pelle secca e spenta.

• Hai un consiglio o un rituale di bellezza per te imprescindibile e che vuoi condividere con le persone che ci leggono?
Certo! La mia amatissima Everything Shower. È un rituale che parte dal dry brushing su tutto il corpo e da un massaggio al cuoio capelluto con tonico al rosmarino per stimolare la crescita dei capelli. Procedo poi con una lunga doccia rilassante (mi raccomando ovviamente di chiudere il rubinetto tra gli infiniti passaggi!) tra shampoo, balsamo, maschera – i miei preferiti sono quelli della linea Botanical Repair di Aveda – e bagnodoccia profumati e esfolianti. Concludo con un energico massaggio su pelle ancora bagnata con il mio indispensabile ormai Ty Balm, un burro corpo che creo da sola a base di burro grezzo di karité ed olii vegetali.

• Chi sono le tue muse?
Le mie muse sono Virginia Woolf, Brigitte Bardot, Lucia Pica, Lina Galore e la mia mamma.

• Qual è, secondo te, un make-up look perfetto/intramontabile? 
Per me il make-up dei make-up è pelle totalmente nuda e luminosa, ciglia e sopracciglia ben pettinate con un mascara trasparente e labbra rosse. Difficilissimo da portare, ma molto d’effetto.

• Quali sono i tuoi sogni nel cassetto e i tuoi progetti per il futuro?
Nonostante io sia un’eterna sognatrice (non si era capito, vero?), il mio cassetto non è strabordante. I sogni al suo interno mi tengono in vita e mi scaldano il petto ogni volta che ci penso. Uno di questi riguarda la mia creatività: spero che questa non si fermi mai, soprattutto per quanto riguarda il mio lavoro. Progetti per il futuro? Make-up pazzi che diano voce alle mie visioni e – perché no – lavorare per diventare l’art director di un brand di cosmetici.

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