Generalmente noi nate sotto il segno del Leone tendiamo a essere delle vere «drama queen», ma credo proprio di non esagerare quando dico che gli oli viso sono probabilmente il prodotto più bistrattato della beauty routine (li ama moltissimo anche tutto il resto della redazione di MUSA: leggete qui). Chi ha la pelle grassa, però, di solito li evita con la stessa attenzione con cui andrebbero evitati la tecnologia e le comunicazioni durante Mercurio retrogrado, e le perplessità di chi ha pelle secca non sono da meno.
Checché se ne dica, vi assicuro che io non potrei rinunciare ad averne almeno un paio tra cui scegliere nel mio arsenale di prodotti. Oli puri, idraoli e oli struccanti, per viso, corpo e capelli, profumati e inodore… in pratica sono pronta per una puntata di Io e la mia ossessione su Real Time.
Quello che più mi piace è la loro versatilità! Gli oli possono essere usati:
• Dopo la crema, per «sigillare» i prodotti applicati in precedenza e mantenere la pelle idratata.
• A volte – in base alle esigenze – anche al posto del siero o della crema stessa (oppure come booster per potenziarne gli effetti!).
• Possono essere massaggiati sul corpo, stimolando la circolazione con delicati movimenti dal basso verso l’alto.
• Tamponati sulle punte dei capelli per rinvigorirle.
Gli oli essenziali, poi (anche se da maneggiare sempre con molta cura!) meriterebbero un capitolo a parte: su di me hanno effetti benefici, sia a livello fisico sia emotivo (personalmente impazzisco per la lavanda, che trovo estremamente rilassante).
Ma veniamo a noi: oggi sono qui per parlarvi di un olio in particolare, che mi ha rubato il cuore. Mi riferisco a sua maestà, l’olio di crusca di riso. L’ho provato per la prima volta qualche anno fa e, da allora, è stato sempre presente del mio «régime» di bellezza.
Utilizzato e apprezzato da millenni nella cosmetica giapponese, l’olio di crusca di riso è un unguento leggero, che ha il pregio di non ungere eccessivamente e assorbirsi piuttosto in fretta, ma super idratante. Ottenuto dal grasso, dalla proteina e dalla crusca che si accumulano durante il processo di raschiatura, è ricco di Y-orizanolo e vitamina E (lenitivi e antiossidanti) e pare anche capace di filtrare alcuni raggi UVA e UVB (ovviamente non è paragonabile alla protezione solare, quindi non siete esentate da quest’ultimo step!).
Basta scaldarne due o tre gocce tra le mani (pulite!) e tamponarle dolcemente sul viso (appena inumidito, magari da uno spruzzo d’acqua termale) per avvertire immediatamente una piacevole sensazione di sollievo. Il mio consiglio è di applicarlo la sera e lasciarlo agire tutta notte (se siete preoccupate per le vostre federe, basterà adagiare una salvietta che vi faccia da divisorio) per ritrovare una pelle morbida, luminosissima e levigata.
In caso di emergenza (è sempre meglio preferire prodotti formulati appositamente) potete provare a utilizzarlo anche come detergente (trovate qui la nostra guida alla doppia detersione, scritta dalla dottoressa Maria Pia Priore, in cui si parla di detergenti oleosi): versatene qualche goccia sul palmo della mano (asciutta!) e usate le dita per massaggiarlo delicatamente sulla pelle (asciutta!) del viso, con movimenti circolari, per circa un minuto, per poi rimuoverlo delicatamente con un panno di mussola e risciacquare con cura, prima di procedere con un detergente schiumogeno.
Per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie potete usarlo anche dopo la ceretta ed è un ottimo alleato anche per ammorbidire la pelle secca – provatelo quando fate la pedicure (leggete tutti i consigli per piedi perfetti qui).
Lo consiglio in particolare alle pelli più sensibili, ma è davvero un passe-partout da tenere nel beauty case, sempre a portata di mano.
Beauty tip: per conservare al meglio i vostri amici oli, ricordate di tenerli lontani dalla luce e dal calore. Come tutti gli altri cosmetici, qualora risultassero alterati nella consistenza, nell’odore o nel colore, ahimè, dovrete buttarli via, in quanto potrebbero rivelarsi nocivi e creare spiacevoli reazioni cutanee.