L’ARTE DEL PROFUMO: INCURSIONI DEI NASI NELLA PITTURA, NELLA MUSICA, NELLA DANZA E NELLA FOTOGRAFIA

Il profumo è a tutti gli effetti una forma d’arte in sé e per sé. Lo diceva, tra gli altri, il giornalista olfattivo e scrittore Chandler Burr, creatore di The Art of Scent: 1889-2012, un progetto realizzato in collaborazione con il MoMA di New York, all’interno del quale veniva raccontato il processo di creazione di una fragranza.

Dalla stessa convinzione nasce il Grand Musée du parfum, inaugurato a Parigi nel 2016, nella bellissima Rue Faubourg Saint Honorè: un enorme spazio in cui si racconta la sua storia, anche attraverso una serie di oggetti antichi. A Milano, invece, c’è la profumeria artistica Calè, che ha voluto creare un filo conduttore tra profumeria artistica e arte contemporanea, con Fabula Experita: mostra collettiva nata con l’intento d’indagare il tema del fantastico attraverso le installazioni di quattro protagonisti dell’arte contemporanea italiana.

Lavora a stretto contatto con questo magico mondo ogni giorno da tempo ormai, e non smetto di stupirmi nel vedere come diverse espressioni artistiche possano comunicare tra di loro: cosa succede quando la storia creativa di un profumo incontra il mondo della pittura, della musica, della danza o della fotografia?

Spesso attraverso i profumi mi capita di scoprire un film che non avevo mai visto, un pittore di cui ignoravo l’esistenza, una canzone che non avevo mai ascoltato prima. Unire questi mondi, che fino a un secondo prima sembravano non avere nulla in comune, per me significa usare l’olfatto per approcciare in modo diverso anche le opere più universalmente conosciute. Ma non è solo questo: la pittura, la scultura, la musica, la danza e la fotografia spesso stanno alla base dell’idea creativa di Art Director e nasi profumieri. Scopriamo insieme alcune storie meravigliose.

ARTI VISIVE: la Venere di Milo profuma di gelsomino
Il brand l’Officine Universelle Buly 1803, per esempio, ha creato una linea di otto profumi ispirati ad altrettante opere del museo del Louvre: otto nasi francesi hanno scelto un’opera d’arte e creato qualcosa che la potesse rappresentare. Sapete di che cosa profuma la Venere di Milo? Jean Cristophe Hérault l’ha interpretata con un mix di gelsomino, neroli e magnolia! E la Nike di Samotracia? Secondo Aliénor Massent, la scultura è un mix purissimo di fiori di tuberosa bianchi, con un fondo di mirra e legni.



Anche Alberto Morillas – naso che ha creato molti profumi di Gucci – ha dato vita a cinque profumi per la collezione Dalì Haute Parfumerie, cercando d’interpretare lo spirito dell’artista surrealista… in forma olfattiva.



MUSICA: sai ascoltare un profumo?
Non sono solo le arti visive a essere fonte d’ispirazione per i creativi delle fragranze, ma anche – e forse soprattutto – la musica.

Musica e profumeria sono mondi molto simili: basti pensare che la classificazione delle note olfattive della profumeria moderna risale all’opera del profumiere inglese G.W. Septimus Piesse. È stato lui, nel XIX secolo, ad associare gli odori alle note di una scala musicale. Nel libro L’arte della profumeria teorizzava che ogni nota olfattiva corrispondesse a un semitono musicale!

A Parigi, Pierre Guguen, anima di L’Orchestre Parfum, ha organizzato un concerto con pianoforte e mouillettes. Note di testa, cuore e fondo che dialogano con note alte, medie e basse: piramide o pentagramma? E così ha creato un album (che potete ascoltare su Spotify) e (otto) jus a tema. Ogni flacone è dotato di un QR code da scansionare, grazie al quale profumo e musica si fondono: da annusare, «assaporare» e ascoltare contemporaneamente.


 
Non sempre la convergenza di questi due mondi avviene in concerto: è il caso del brand JusBox Perfumes. Entrando nello store di Milano, si viene accolti da un juke-box interattivo, con l’arredo d’interni che rimanda subito all’estetica dei vinili e alle atmosfere ovattate degli studi di registrazione.

DANZA: Diana Vreeland e il passo a due di eliotropo e giaggiolo
E poi, la danza. Diana Vreeland, eterna icona del mondo della moda, ha sempre avuto una grande passione per questo mondo e usava spesso omaggiare ballerini come Nureyev e Maya Plisetskaya.

Durante i servizi fotografici, addirittura, chiedeva ai modelli di danzare. La sua linea di fragranze, nata per ricordarla, vede allora la nascita di Full Gallop: un omaggio in note olfattive alla sua passione. Vuole proprio rappresentare il movimento, attraverso un ipnotico passo a due di eliotropo e giaggiolo, che danzano su un palcoscenico di ambra e di muschio… con un piccolo pivot al pepe.

FOTOGRAFIA: l’odore di poesia di Kristen 1996
Per quanto riguarda la fotografia è necessario citare Ben Ghoram, con il suo pazzo e geniale brand, Byredo.

L’iconica fragranza 1996 nasce dall’omonima opera Kristen 1996, scatto dei famosi fotografi di moda Inez e Vinoodh – che immortala una ragazzina con il rossetto rosso sulle labbra. 1996 vuole rievocarne l’odore, in tutta la sua semplicità, innocenza e poesia: esplode con una nuvola di iris profumata all’ambra, morbida come la polvere e fumosa come la foto stessa, e racchiude un accordo di cuoio dosato con patchouli e pepe nero in apertura – che le conferisce un aspetto drammatico ed etereo. Nell’immagine c’è lucentezza, ma c’è anche qualcosa di terroso: terroso come la pelle, il patchouli e la radice dell’iris… sfuggente e sognante come 1996. È proprio come se uno strato di polvere di fata si fosse posato sulle sue note più leggibili.



Parlando di brand, invece, l’intero concetto di Olfactive Studio si basa sull’incontro tra fotografia artistica contemporanea e profumeria. L’incontro, quindi, tra occhio e naso. La loro missione è di celebrare la bellezza del mondo attraverso questi sensi, e così fotografi e nasi lavorano a stretto contatto. 

Una delle loro fragranze si chiama proprio Flash Back in New York: un’apertura speziata di cumino e zafferano, uniti al ritmo di viola e gelsomino, con un fondo cuoiato che va a scaldare. La fragranza si evolve molto rapidamente… un po’ come la città di New York, esuberante e piena di contrasti. 

Non finisce qui. A dire il vero, è solo l’inizio! Nei prossimi articoli di questa serie approfondiremo le singole fragranze ispirate alle varie forme d’arte. Per trasmettere, un po’ alla volta, come una creazione olfattiva vada assaporata con tutti i sensi. Per imparare a lasciarsi trasportare da ciò che suscita, esattamente come facciamo con un quadro, una scultura, una coreografia, una canzone e una fotografia. Per rivivere sensazioni nascoste… o forse soltanto dimenticate.

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