Quando si va profumeria a valutare l’acquisto di un profumo, spesso viene descritto con tutta una serie di parole e aggettivi dal significato oscuro.
È per questo che ho voluto compilare un piccolo glossario dei termini più usati nel mondo della profumeria: per rendere accessibile anche al consumatore finale questo lessico affascinante – usato a livello professionale dai profumieri, dai valutatori dei prodotti, dai produttori di profumo, dagli addetti al marketing e dai venditori – e permettere a tutti di migliorare l’esperienza d’acquisto e la conoscenza approfondita dei prodotti.
A
Assoluta
L’assoluta è l’estratto odoroso di una materia prima naturale, altamente concentrato, liquido o semiliquido, ottenuto con la tecnica dell’estrazione con solvente volatile. Il solvente, l’esano (un idrocarburo lineare a sei atomi di carbonio derivante dalla distillazione del petrolio) viene messo a contatto con la materia prima (principalmente fiori e resine) e ne scioglie completamente la parte odorosa e strutturale; successivamente il solvente viene eliminato sottovuoto a bassa temperatura ottenendo un prodotto ceroso, la concreta (vedi alla voce concreta), che è saturo del materiale odoroso. La concreta viene poi trattata con alcol etilico a freddo; questo estrae l’odore e lascia inalterata la cera vegetale, che viene poi filtrata via: la soluzione alcolica di essenza (vedi vedi alla voce essenza) viene a sua volta concentrata sotto vuoto per recuperare l’alcol e lasciare il residuo finale che è chiamato assoluta. In profumeria l’assoluta è definita materia prima naturale.
Accordo
Unione armonica ed equilibrata di almeno due materie prime, sia di origine naturale che sintetiche o miste. Gli accordi vengono denominati in base alla prevalenza di una certa materia prima: per esempio, se ci sono in prevalenza fiori sarà un accordo floreale, con prevalenza di legni un accordo legnoso, ecc.
Ambra
Ambra è la denominazione data all’odore di uno dei primi accordi storici della profumeria, quello ottenuto tra il labdano, una resina, e la vanillina. Il suo profilo olfattivo dolce, talcato, intenso ha dato origine a un grandissimo numero di profumi moderni. L’accordo ambra in profumeria non ha nulla a che fare con l’ambra grigia di origine animale (che è una concrezione intestinale del capodoglio) o con la resina fossile che si usa in gioielleria.
Anosmia
Indica una situazione patologica per cui un essere umano non riesce a percepire gli odori: può essere temporanea o permanente e può essere causata da malattie a carico del sistema olfattivo o da traumi cerebrali.
B
Base
Miscela pre-preparata da cui partire per formulare un profumo. In commercio si trovano basi pronte con le quali il profumiere può lavorare, elaborandole aggiungendo materie prime diverse per creare nuovi profumi.
Base (nota di)
Rappresenta la fase finale di evoluzione di un profumo nella rappresentazione data dalla piramide olfattiva (vedi all voce piramide olfattiva); è caratterizzata dalla presenza di materie prime a bassa volatilità (vedi alla voce volatilità) come balsami, resine, muschi.
Balsamo
Materia prima ottenuta dagli essudati di piante che naturalmente fuoriescono dalla corteccia e si solidificano. Questi materiali hanno caratteristiche olfattive descritte come dolci, calde, avvolgenti; infatti nella loro composizione chimica si trovano molecole quali cinnamati, benzoati e vanilline che conferiscono questa sensazione di dolcezza. Le note balsamiche, quindi, in profumeria hanno un significato diverso rispetto al concetto di «balsamico» che tutti noi apprendiamo da piccoli e che associamo agli odori di menta, di canfora o di eucalipto che danno, invece, la sensazione di fresco o freddo al naso.
C
Composizione
Miscela di ingredienti o materie prime, sia di origine naturale che sintetiche, che rappresenta il prodotto finale del lavoro del profumiere.
Cuore (nota di)
Rappresenta la fase centrale dell’evoluzione del profumo nella rappresentazione data dalla piramide olfattiva (vedi alla voce piramide olfattiva) caratterizzata dalla presenza di materie prime a media volatilità come fiori, spezie e legni. In pratica rappresenta e determina quello che è il tema del profumo e quindi l’appartenenza a una delle sette famiglie olfattive della classificazione dei profumi (vedi all voce classificazione dei profumi).
Concreta
Materiale solido pastoso recuperato dopo l’estrazione con solvente (vedi) composto in maggioranza da cere vegetali insolubili e le molecole odorose della materia prima naturale estratta: per trattamento successivo con etanolo dalla concreta si ottiene l’assoluta (vedi alla voce assoluta).
Chypre
Una delle famiglie di profumi (vedi alla voce classificazione) basato su un accordo tra bergamotto, rosa, gelsomino, muschio di quercia, patchouli e labdano. La famiglia prende il nome dal primo famoso profumo che ha utilizzato tale accordo, Chypre (1917) del profumiere Francois Coty .
Classificazione (dei profumi)
Dal 1990 i profumi sono classificati secondo la convezione stilata dalla SFP (Societe Francaise des Parfumeurs) che individua sette famiglie di profumi principali: Agrumata o Esperidata (vedi), Floreale (vedi), Fougere (vedi), Chypre (vedi), Legni (vedi), Orientale (vedi), Cuoio (vedi).
Concentrato
Miscela di materie prime di origine naturale e sintetiche (pesate) che corrisponde alla formula del profumo (vedi alla voce formula) prima dell’aggiunta del solvente appropriato.
Concentrazione (del profumo)
Per concentrazione ci si riferisce alla quantità di concentrato (vedi alla voce concentrato) sciolta all’interno di una certa quantità di solvente, spesso costituito da etanolo (vedi); la concentrazione viene espressa come percentuale in peso.
La classificazione delle tipologie di profumo esistenti sul mercato è identificata dalle diverse concentrazioni usate:
Acque profumate: 2-3%, Eau de Cologne (EdC): 5-8%, Eau de Toilette (EdT): 10-12%, Eau De Parfum (EdP): 13-15%, Parfum o Estratto:18-22%
Cuoio
A questa famiglia appartengono i profumi con sentori che richiamano il cuoio e il pellame variamente conciato, con sentori secchi, fumosi, tabaccati.
D
Diffusione
Rappresenta la propagazione nell’aria del profumo dopo l’applicazione: la diffusione del profumo è una delle caratteristiche tecniche di valutazione più importanti.
Distillazione con vapore
Tecnica fisica usata per l’ottenimento degli oli essenziali dalle piante. Fa uso dell’acqua in fase gassosa (vapore) come vettore per estrarre i componenti odorosi dalle membrane vegetali in cui è contenuta.
Abbiamo tre tipologie di distillazione a vapore:
• Idrodistillazione: il materiale vegetale è completamente sommerso in acqua all’interno del distillatore e lasciato macerare per qualche ora; successivamente si riscalda il tutto fino all’ebollizione dell’acqua per permettere al vapore di tirare fuori le essenze e di trasportarle fuori al refrigerante di raccolta;
• Distillazione a vapore propriamente detta: il vapore, generato facendo bollire l’acqua alla base del distillatore, viene naturalmente e lentamente a contatto con il materiale da estrarre;
• Distillazione in corrente di vapore: il vapore è generato sotto pressione e iniettato alla base del distillatore e quindi forzato a passare più velocemente attraverso il materiale vegetale.
E
Essenza
In generale si dice di qualsiasi materiale naturale aromatico e volatile che abbia caratteristiche olfattive, ottenute per distillazione o estrazione.
Essenziale, olio
È il nome di qualsiasi essenza ottenuta con la tecnica della distillazione a vapore di materiale vegetale aromatico, da cui poi prende il nome (per esempio: olio essenziale di lavanda).
Estrazione con solvente volatile
Procedimento tecnico atto a estrarre l’essenza (vedi alla voce assoluta) delle materie prime naturali di profumeria, in particolare quelle molto delicate che non possono essere trattate per distillazione a vapore.
Esperidata
Famiglia di profumi (vedi alla voce classificazione) caratterizzati principalmente dalle note di agrumi come il bergamotto, il limone, il mandarino, il pompelmo, il lime, ecc. Il nome deriva dalle Esperidi, ninfe della mitologia greca che insieme al serpente Ladone, custodivano il giardino dove cresceva l’albero dei pomi d’oro: non c’è una definizione unanime tra gli esperti, ma si pensa che i pomi d’oro possano essere identificati come arance o limoni.
Enfleurage
Antico metodo di estrazione a freddo dei fiori, impiegato fino alla prima metà degli anni ’20 del secolo scorso a Grasse per ottenere principalmente le essenze di gelsomino e tuberosa. Si basa sul principio che le sostanze grasse tendono ad assorbire e ritenere gli odori che sono nell’ambiente circostante con cui vengono in contatto. La tecnica consisteva nel preparare una miscela di grasso di bue e maiale opportunamente purificati e deodorati, con cui si otteneva la base ideale per catturare l’odore di questi fiori (una volta raccolti, continuano a emettere il loro odore per circa 36-48 ore). Il grasso trattato veniva steso su un telaio (chassis) quadrato di legno avente come base una lastra di vetro e sopra venivano depositati ordinatamente i fiori, senza sovrapporli, poi cambiati ogni 24-36 ore ; il ricambio dei fiori veniva effettuato per tutta la durata della stagione di raccolta dei fiori (il gelsomino da luglio fino a fine ottobre e la tuberosa da agosto fino a inizio ottobre). Alla fine della stagione si otteneva la cosiddetta «pomata» odorosa da cui, per trattamento con etanolo si otteneva l’assoluta del fiore. Per distinguerla dall’assoluta ottenuta da solvente volatile, veniva chiamata Assoluta di Pommade. L’enfleurage necessitava, come si può immaginare, di moltissima mano d’opera – pertanto era molto costoso e fu abbandonato, in favore della più economica estrazione con solvente sviluppata all’inizio del Novecento.
Etanolo
È il solvente principale usato per la produzione del profumo, chiamato anche alcol etilico o semplicemente alcol.
F
Fissatore
Termine che indica una serie di prodotti naturali o sintetici che hanno la proprietà di aumentare la persistenza di un profumo affinché questo possa essere percepito per molte ore dopo la sua prima applicazione. Tipici fissatori naturali sono il benzoino, l’incenso, la mirra, il labdano.
Fougere
Famiglia di profumi (vedi alla voce classificazione) la cui struttura principale è basata su un accordo tra lavanda, bergamotto, geranio, patchouli, muschio di quercia e cumarina. La famiglia prende il nome dal profumo Fougere Royale (1882) della casa Houbigant e creato dal profumiere Paul Parquet, il cui intento era quello di realizzare un profumo che rappresentasse la freschezza aromatica del sottobosco. Fougere in francese significa felce, ma è noto che le felci non hanno un odore in senso stretto: si può quindi affermare che l’accordo fougere sia stato il primo accordo di fantasia della profumeria.
Il profumo Fougere Royale è anche importante nella storia della profumeria in quanto fu il primo profumo a utilizzare nella sua formula un componente sintetico, allora prodotto industrialmente per la prima volta: la cumarina, che era stata individuata nella composizione chimica della fava tonka.
Fragranza
Deriva dal latino Fragro che significa odorare, avere un odore intenso. Una fragranza è l’odore (vedi alla voce odore) con carattere piacevole di un prodotto profumato.
Flanker
In profumeria si definisce flanker la variazione o la leggera modifica di un profumo di successo nella formula, nella concentrazione, nella denominazione e nel design della bottiglia o della scatola da parte di un marchio per sfruttare commercialmente il successo del progenitore e prolungare le vendite o addirittura aumentarle. Almeno un quarto dei lanci di nuovi profumi ogni anno non sono altro che flanker e a volte superano dal punto di vista commerciale il successo dei profumi originali.
Floreale
Probabilmente la più grande famiglia di profumi, quella più studiata. I temi del gelsomino, della rosa, del mughetto, dello ylang ylang, della tuberosa, del neroli, del garofano, ecc. sono state e sono ancora oggetto dell’attenzione dei più grandi profumieri del mondo.
Formula
Lista delle materie prime naturali e sintetiche e della relativa quantità necessaria alla preparazione del concentrato (vedi alla voce concentrato) di un profumo.
I
IFRA
L’International Fragrance Association è un’organizzazione creata nel 1973 tra i produttori di materie prime e le aziende di profumeria per approfondire la conoscenza e lo studio degli ingredienti di profumeria al fine di promuoverne il loro uso in sicurezza.
L
Linearità
Si definisce linearità quella caratteristica olfattiva per cui il profumo, una volta spruzzato, è percepito sempre uguale nel tempo.
Legni
A questa famiglia appartengono le essenze distillate dal legno come il sandalo e il legno di cedro, dalle radici come il vetiver, dalle foglie macerate come il patchouli, dalla resina interna dell’albero come l’oudh (detto anche oud, Re degli incensi o legno degli dei, che evoca suadenti atmosfere orientali).
M
Macerazione
Procedura tecnica dove il concentrato del profumo è diluito in etanolo (vedi alla voce etanolo) e lasciato riposare per un periodo di alcune settimane finché il profilo olfattivo del profumo non si stabilizza: è in questo periodo, infatti, che nella soluzione alcolica del profumo avvengono una serie di micro reazioni chimiche tra gli ingredienti stessi del concentrato e l’alcol che consentono al profumo di acquisire il suo caratteristico odore finale. Dopo la macerazione la soluzione alcolica viene raffreddata sotto zero e filtrata per eliminare le impurezze insolubili e per garantire la limpidezza del profumo. Dopo la filtrazione il profumo è pronto per essere imbottigliato.
Materia prima
Qualsiasi ingrediente di origine naturale o sintetico utilizzato dal profumiere per realizzare la formula di un profumo.
Mouillette
Speciale striscia di carta assorbente utilizzata in profumeria che permette di apprezzare e valutare la qualità e l’evoluzione di un profumo.
N
Nota (vedi anche: materia prima)
Il linguaggio della profumeria prende a volte in prestito parole dalla musica: per cui la nota altro non è che l’odore emesso da una particolare materia prima; l’accordo (vedi alla voce accordo) è invece l’insieme di almeno due materie prime ,unite in modo equilibrato e armonico.
Naso
Principale struttura anatomica del volto e dell’apparato respiratorio che preserva e protegge il sistema olfattivo; definisce anche la professione del profumiere.
O
Odore
Si dice di una percezione olfattiva oggettiva: si applica a qualunque cosa percepiamo attraverso il nostro sistema olfattivo. Il giudizio sulla qualità dell’odore (buono o cattivo) fa parte della soggettività personale e culturale.
Orientale
Denominata anche Ambrata Orientale, i profumi di questa famiglia sono dominati dalle note dolci della vaniglia e dei balsami: caldi, voluttuosi, tenaci e avvolgenti.
P
Profumo
Miscela di materie prime naturali e sintetiche, bilanciata e originale e dall’odore gradevole. La parola deriva dal latino «per-fumum», che significa «attraverso il fumo» e si riferisce all’uso di bruciare incenso e resine fragranti nei templi dei popoli antichi, per fare in modo che le preghiere potessero raggiungere gli Dei. Da strumento religioso e di contemplazione, oggi il profumo è uno dei prodotti edonistici per eccellenza, simbolo di ricchezza, bellezza e sensualità.
Profumiere
È il professionista che crea i profumi a partire da materie prime naturali e sintetiche, utilizzando le sue abilità olfattive e tecniche di conoscenza ed evoluzione degli odori, detto anche Naso (vedi alla voce naso).
Piramide Olfattiva
Rappresentazione schematica di come il profumo si evolve nel tempo una volta adoperato.
La piramide è suddivisa in:
• note di testa
• note di cuore
• note di fondo
Dopo lo spruzzo, la prima percezione olfattiva del profumo è rappresentato dalle note di testa, quelle più volatili che permettono al profumo di aprirsi e annunciare l’arrivo (dopo un’ora circa) delle note di cuore, che rappresentano invece il tema su cui viene costruito il profumo stesso. Il tema deve sentirsi per almeno tre o quattro ore ed essere sostenuto infine dalle note di fondo, che hanno il compito di accompagnarlo e farlo durare il più a lungo possibile.
Palette
Insieme delle materie prime naturali e sintetiche che il profumerie ha a disposizione per poter creare il profumo.
R
Resinoide
Materia prima ottenuta per estrazione con alcol etilico di essudati naturali secchi quali gomme, resine o balsami ricavati dalla pianta per incisione della corteccia. Dopo che la resina è stata sciolta nel solvente, la soluzione viene filtrata per eliminare i residui insolubili e poi il solvente viene eliminato per evaporazione ottenendo il resinoide, più puro e meno viscoso del prodotto iniziale.
S
Sillage
È quella caratteristica olfattiva residua del profumo che viene percepita al passare di una persona che lo indossa, chiamata anche scia.
Stabilità
Caratteristica di un profumo di conservare nel tempo il suo carattere olfattivo (o tema) senza alterazioni di rilievo.
T
Tintura
Un estratto alcolico di materie prime naturali dove il solvente viene lasciato con l’estratto come diluente. L’estrazione è prolungata nel tempo e a volte anche ripetuta; può essere effettuata a freddo e a caldo. Non esiste un metodo preciso per misurare la concentrazione effettiva di materiale odoroso della tintura.
Tenacità
Caratteristica di percezione di un profumo anche a distanza di molte ore dopo averlo indossato: la tenacità è spesso legata all’uso nella formula di diversi tipi di fissatori (vedi all voce fissatore).
Tema
Accordo principale di un profumo attorno al quale il profumiere sviluppa la sua creatività olfattiva.
Testa (nota di)
Rappresenta la fase iniziale dell’evoluzione del profumo nella rappresentazione data dalla piramide olfattiva (vedi all voce piramide olfattiva) caratterizzata dalla presenza di materie prime ad alta volatilità, come agrumi e aromatiche.
Touche
Altro modo di chiamare la mouillette (vedi alla voce mouillette).
V
Volume
Caratteristica dei profumi di diffondersi ed essere percepiti rapidamente nell’aria dove sono stati spruzzati.
Volatilità
Misura la capacità di una materia prima naturale o sintetica di diffondersi nell’aria.
Spero che questa lista possa essere utile e stimolare ulteriori domande e curiosità. Trattatela con rispetto, se potete, evitando la copia, anche parziale, senza citarne l’autore e la fonte.