Sui concetti di spazio e tempo, in astrologia

Dai confini delle nostre quattro mura, in questi giorni, dobbiamo riscoprire a riattraversare i concetti di spazio e tempo. Quest’ultimo, in particolare, tra le pareti di casa scorre proprio identico a fuori, ma certamente viene percepito in modo più pesante e costrittivo.

Il confinamento spaziotemporale a cui siamo costretti rievoca subito anche il concetto di limite e del suo superamento e mi ha portato a rintracciare queste caratteristiche nella ruota zodiacale, dove troviamo sempre le risposte alle nostre domande. Possiamo infatti attingervi liberamente, chiedendo agli astri di farci da specchio, quando abbiamo bisogno di capire meglio noi stessi, un meccanismo che ci appartiene, quello di un’altra persona o anche – come in questo caso – una condizione collettiva e allargata.

Chiediamo aiuto al Toro e allo Scorpione 

Astrologicamente è l’opposizione Toro-Scorpione a illustrare bene questa dialettica. Se il Toro rappresenta infatti il territorio dove il clan familiare si è stanziato, lo Scorpione rappresenta il nomadismo e l’assenza di uno spazio delimitato. Se il Toro lavora alacremente per stabilire e segnare i confini dei suoi possedimenti, mostrando tutta l’aggressività e la possessività di cui è capace, laddove vengano impudentemente varcati, lo Scorpione è nato per sfidare lo statu quo, per andare oltre le Colonne d’Ercole, per superare. Va detto, però, che i paletti che lo Scorpione si propone di scavalcare non sono tanto – o non solo – quelli geografici, ma anche quelli mentali. È più il segno successivo, il Sagittario, a raccogliere l’eredità scorpionica dell’abbattimento dei limiti, partendo da questa conquista, che gli viene comodamente consegnata a domicilio, per andare davvero, sulle sue gambe imbattibili, alla scoperta del mondo. Entrambe le strategie, di Toro e Scorpione, hanno un loro senso e un loro significato all’interno dei meccanismi che reggono l’equilibrio della ruota zodiacale, e quindi il nostro. Da entrambi si può imparare, anche in situazioni come quella che stiamo vivendo.

Cosa si può imparare dal Toro?
La stanzialità di questo segno gli consente, infatti, intanto di avere contezza di quello che lo circonda e poi di essere ben consapevole del punto oltre il quale non ci si può spingere. Gli permette di far crescere rigogliosamente tutto ciò che è all’interno dei suoi confini, di coltivare non solo la natura (non a caso sempre legata a questo segno), ma anche i rapporti umani che lo legano ai membri della sua famiglia. Non è tipo da distrarsi con quel che c’è fuori, il Toro. Abbraccia con il suo sguardo calmo e sereno quel che ha e, se è saggio, se lo fa bastare. Lo fa a volte con una sfumatura possessiva non sempre felice, ma anche con la consapevolezza che, finché non ci si cura di quello che è proprio con amore, non si può pretendere di andare oltre.

Cosa si può imparare dallo Scorpione?
Dallo Scorpione si può imparare invece che spesso i limiti sono mentali, che la gabbia ce la siamo costruita noi, che è un’illusione, e che i confini esistono nella misura in cui siamo noi a edificarli, in uno slancio che spesso è una forma di autotutela da paure incondizionate, ma che finisce poi per relegarci in uno spazio troppo stretto, in una tana di sofferenza.

Oggi come oggi, quindi, dobbiamo essere tutti un po’ Toro e un po’ Scorpione: impariamo a conoscere meglio gli spazi in cui viviamo e i rapporti che abbiamo costruito, rispettiamo i limiti e le regola di condotta indicate dal governo, ma senza farci buttare giù da troppi condizionamenti e paure insensate. Scavalchiamo con la mente quegli ostacoli, sentiamoci più liberi rispetto alle paure, ma non manchiamo di rispetto alla paura, perché anch’essa ha molto da insegnarci.

Nettuno, aiutaci tu!

Una volta fatto questo, avanziamo di un altro passo ancora. Sfoderiamo Nettuno. Nettuno è il pianeta della mente, intesa nel senso più ampio possibile. Uno dei primi significati insiste proprio sulla sua antitesi rispetto al corpo, a qualcosa che ha una sua specificità materica. Nettuno non ha un contenitore, Nettuno fluttua, a Nettuno corrispondono le immagini delle mente, i modelli, gli ideali cui ciascuno di noi tende, l’immaginazione, la fantasia. Ma il pianeta rappresenta anche il trascendere rispetto ai luoghi comuni, la capacità – nella sua impermanenza – di attraversare dimensioni differenti. I buddhisti chiamano l’impermanenza anitya, associandola al divenire, alla trasformazione e al cambiamento. Nettuno compie infatti una mutazione, una rivoluzione, quella di cui è capace una mente illuminata, che riesce a spostare confini consolidati e fissi e ad accedere a una nuova idea. Nettuno è la potenza della visione, una visione che a livello collettivo dura quasi 14 anni, perché questo è il tempo in cui il pianeta impiega per passare da un segno a un altro.

I favoriti di Nettuno

Per esempio, chi è nato tra il 1985 e il la fine degli anni novanta, con Nettuno in Capricorno, dispone di una visione molto pratica e concreta, che non prevede sogni a occhi aperti, ma che si ancora al dato di realtà, tentando di forgiare la materia con il pensiero, di ottenere il risultato voluto. Un Nettuno lungimirante ma non fantasioso, in cui prevalgono gli elementi strategici e progettuali.

I segni in cui il pianeta si trova più a suo agio sono i Pesci e il Sagittario (domicilio) con l’Aquario (esaltazione). Ecco quindi che la generazione anni settanta fino alla fine dell’84 (Nettuno in Sagittario) e quella degli anni 2000 (Nettuno in Aquario) hanno forse maggiori risorse, in un momento come questo, per scavalcare i confini della poltrona di casa e viaggiare con la mente, aprire Google Earth e partire per frontiere inesplorate, inventarsi soluzioni geniali, meditare, godersi anche questo tempo a casa.

Se non ce l’avete in nessuno di questi due segni, parlate con il Nettuno di adesso, in Pesci, e spalancate un orizzonte nuovo al vostro di Nettuno: viaggiate sui binari della mente, leggete, create, inventate parole nuove, studiatene di vecchie, interpretate i sogni, scrivete un prontuario di voli pindarici, provate a interpretare il tempo in modo diverso, a guadagnare una prospettiva inedita su voi stessi o su ciò che vi circonda, in modo che la vostra stanza, come cantava Gino Paoli, non abbia «più pareti, ma alberi, alberi infiniti»…

Poi ci penserà l’alleato di Nettuno, Saturno, a mettere in ordine e a rivestire il vostro meraviglioso pensiero.

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