FAI BEI SOGNI: un’opera d’arte collettiva, da un’idea di Silvia Clo Di Gregorio

FAI BEI SOGNI è un’opera d’arte collettiva, nata da un’idea di Silvia Clo Di Gregorio, che è stata presentata lo scorso 28 maggio in occasione dei Diversity Awards, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.

Durante la kermesse Silvia ha indossato un abito straordinario, realizzato coinvolgendo 13 artistə che hanno ragionato sul tema della resistenza alla violenza attraverso la propria arte.

Foto di Lisa Carletta

In questa occasione, un «semplice» capo d’abbigliamento si è trasformato in un mezzo per veicolare un messaggio importante, ma anche per provare a riflettere e trovare nuove modalità di agire di fronte alle ingiustizie del mondo – alle quali assistiamo impotenti.
 
• Una sottoveste bianca che diventa tela
L’opera collettiva è un grido di denuncia contro le ingiustizie del nostro tempo: dal genocidio in Palestina alla censura dei corpi femminili in Iran, dalla prigionia di Ilaria Salis in Ungheria fino alle violenze inflitte anche nel nostro Paese contro donne, persone non conformi, disabili e razzializzate.
 
FAI BEI SOGNI è una camicia da notte bianca che diventa spazio espositivo, su cui ammiriamo i lavori di Alessia Fregonese (che si è occupata della realizzazione dell’abito) e delle illustratrici: Pamcoc, Alpraz, Giuseppe La selva, Manuela Mapelli, Vanessa Apotropaike, Elena Beatrice, Susanna Morari, MG Posani, Giuditta Furlan, Veronica Cerri, Andrea Lodetti, Giulia Rosa.

Foto di Lisa Carletta

• E voi che cosa sognavate da piccolə?
L’idea dell’opera è nata da una riflessione sul significato dei sogni, intesi come forma di speranza, rifugio o ritorno a un tempo felice. La domanda è: che cosa facciamo se i nostri sogni di bambinə sono andati in frantumi e il mondo che stiamo vivendo non è neanche lontanamente quello che abbiamo desiderato e sperato? E, facendo ancora un passo avanti, troviamo anche il coraggio di chiederci – provando a sostenere la potenza della domanda –: che cosa sognano i bambini e le bambine di oggi?
 
Dalla nostra posizione privilegiata siamo semplici spettatori che assistono a eventi terribili e qualche volta cercano di fare piccole cose, che non sono mai abbastanza. FAI BEI SOGNI è un tentativo di rispondere alla sensazione d’impotenza collettiva e individuale attraverso il linguaggio dell’arte.
 
A questo proposito, Silvia Clo dice: «Il mio corpo non è invisibile, so che è visto, è un corpo conforme, magro e bianco e viene assunto come corpo femminile, nonostante lo viva in modo non binario. Il mio corpo visibile diviene tela dove varie soggettività politiche, queer convogliono insieme in questo atto di visibilità artistica politica dal titolo Fai bei sogni. Vorrei che venisse vista l’opera collettiva come veicolo di messaggi su un palco mondano, ma anche nei media, che spesso celebrano le diversità edulcorate, senza parlare di lotta di classe, di privilegi, di intersezionalità. L’opera è acquistabile, voglio donare infatti l’intero valore all’associazione UNRWA».

Foto di Lisa Carletta

La performance è organizzata in collaborazione con la curatrice Micaela Flenda e la fotografa Lisa Carletta.
 
Silvia Clo Di Gregorio è artista, autrice e regista queer. Ha ideato insieme a DeniseSantoro e Bekka Gunther la prima serie tv scritta e interpretata da membri della comunità LGBTQIA+ dal titolo Love Club (Prime Video, 2023) prodotta da Tempesta Film. Nell’estate del 2021 Michela Murgia scrive un post pubblico sulla sua opera, dal titolo T-Boy, esposta nella collettiva Ultraqueer a Palazzo Merulana. Nel 2020 durante una performance pubblica dal titolo #15Bras ha venduto all’asta i suoi reggiseni e donato metà del ricavato all’Airc.

ARTICOLI CORRELATI