Per un Natale (giustamente) libresco, ecco 10 consigli che spaziano tra i generi e gli stili, ma rigorosamente al femminile. Una pratica lista per soddisfare le amiche più esigenti o per concendersi un sempre meritatissimo auto-regalo.
• Sheena Patel, Ti seguo, Blu Atlantide (2022)
Vincitrice del premio 2023 The British Book Award, finalista nel 2022 per il Women’s price, Ti seguo è l’esordio martellante e ipnotico di Sheena Patel. Una donna racconta se stessa sotto la spietata lente dell’innamoramento per un uomo che non la vuole, un uomo facoltoso, bianco, sposato e con più di un amante. La protagonista, senza imbarazzo, scende nei meandri della sua ossessione per quest’uomo e per la donna con cui lui l’ha sostituita, più bella, più ricca, più adatta al mondo di lei. E mentre li segue sui social, in una spirale compulsiva, non riesce a non mettersi costantemente a paragone con quanto di loro pubblicano.
Chi legge si confronta con un’analisi lucida e allo stesso tempo spaventosa di gesti che in parte sente anche suoi e che l’autrice viviseziona in modo sorprendente. Nell’arco del romanzo non c’è redenzione, ma c’è la possibilità di guardare dritto in faccia, forse per la prima volta, alcune delle nostre ossessioni social, riflettendo sulle nostre paure, sugli atteggiamenti che assumiamo per proteggerci e sulle imposizioni che sopportiamo per aderire ad un fantomatico modello.
• Loretta B. Angiori, Libellule nella rete, Zona 42 (2023)
In un mondo dove le utopie della Silicon Valley sono diventate realtà e avanzamenti tecnologici di strumenti e processi a noi conosciuti sono a servizio di una società ordinata e produttiva, Rei, una giovane donna, subisce passivamente la frenesia della vita urbana, confrontandosi con sentimenti di apatia e rabbia che sembrano non avere posto in un’esistenza perfettamente integrata. Chiara invece vive ritirata in una comunità autonoma montana. Da anni la donna ha smesso di confrontarsi con il tumulto della quotidianità, ritagliandosi un ruolo defilato e illudendosi di poter dimenticare il mondo al di fuori della sua bolla. L’incontro tra le due donne, dopo un attacco informatico su larga scala, aiuterà entrambe a guardare alla vita che hanno condotto fin lì con occhi diversi.
Con uno stile nitido e coinvolgente, in questo racconto a due voci, l’autrice porta lettori e lettrici ad esplorare un modo non così lontano dal nostro, per riflettere su alcuni aspetti della società in cui viviamo e delle relazioni che intrecciamo. Un’ottima prova d’esordio che ricorda le atmosfere di Black Mirror.
• Carmen Maria Machado, Il suo corpo e altre feste, Codice Edizione (2019)
Raccolta di racconti di un’autrice di cui spero sentiremo parlare a lungo (e se dovesse piacervi consiglio vivamente di recuperare anche il suo memoir, sempre edito Codice, La casa dei tuoi sogni), Machado mischia i generi e gli stili, la scrittura gotica e dell’orrore a tematiche femministe. Storie nere di donne, storie d’amore queer in tempi distopici e racconti più sperimentali tenuti insieme sia dallo stile fluido dell’autrice che dal suo gioco implacabile con l’attenzione e l’emotività di chi legge.
Finalista al National Book Award è un libro che potrebbe conquistare chi ama Shirley Jackson e la fantascienza.
• Dolly Alderton, Tutto quello che so sull’amore, Rizzoli (2021)
Vincitore nel 2018 del National Book Award per l’autobiografia e nel 2019 finalista come Non-Fiction Narrative Book of the Year ai British Book Awards, Tutto quello che so sull’amore è un memoir appassionate e divertente, una storia di amicizia potentissima e un pratico passepartout per viaggiare nel tempo (e per quanto mi riguarda, anche nello spazio) e tornare ad avere vent’anni negli anni dieci del duemila a Londra.
È un drink magico, da bere tutto d’un fiato per ritrovarsi improvvisamente squattrinate e incantevoli, estasiate dalle molteplici possibilità di vita e allo stesso tempo terrorizzate per il futuro. E ovviamente c’è anche l’amore, in tutte le sue forme, che alla fine arriva e in alcuni casi rimane nonostante tutto, forse perché era quello più imprevedibile. Se il libro non dovesse bastarvi, nel 2022 è uscito anche l’adattamento seriale, una sola stagione, ottima da recuperare in cui giorni lenti tra Natale e Capodanno. Qui il trailer.
• Aurora Tamigio, Il cognome delle donne, Feltrinelli (2023)
L’esordio di Tamigio è una ricetta infallibile per una saga affascinante e allo stesso tempo una sperimentazione narrativa singolare. Con un gioco che ricorda una matrioska, il romanzo è suddiviso in cinque parti, ognuna con il nome di una donna della famiglia. Seguendo le sue protagoniste, da Rosa la capofamiglia fino a Marinella la nipote più giovane, il racconto ripercorre sessant’anni di Storia raccontando un’Italia e in particolare una Sicilia di femmine spregiudicate, forti, ingenue, remissive e complesse.
Una lettura avvincente che commuove e coinvolge, ottima per chi per chi apprezza sempre una buona saga familiare.
• Torrey Peters, Detransition, Baby, Mondadori Vault (2023)
Vincitore del PEN/Hemingway Award 2021 per il miglior romanzo d’esordio e finalista al National Book Critics Circle Award, Detransition, Baby è un romanzo fulminante e destabilizzante. Come racconta anche l’autrice in un’intervista, il libro si apre con una domanda: tre persone si chiedono se formare una famiglia atipica e, attraverso varie peripezie, termina con lo stesso quesito (la fonte è questa). È infatti un libro che non ha interesse a dare risposte, ma che lascia i suoi personaggi liberi di essere.
La stessa possibilità viene trasmessa anche ai lettori e alle lettrici, nell’attraversare il romanzo, possono farsi domande su di sé, suoi propri desideri e sui propri limiti senza dover trovare a tutti i costi un punto di arrivo, senza doversi necessariamente definire ma potendo abbandonare preconcetti e pregiudizi e accettare le proprie sfumature.
• Eleonora Caruso, Doveva essere il nostro momento, Mondadori (2023)
Un viaggio attraverso l’Italia a ridosso del lockdown e due passeggeri radicalmente diversi, Leo o Cloro. Lui, millenial, amareggiato da una vita da social media manager e lei influencer della generazione z. Entrambi si stanno allontanando, dopo mesi, da una comune nell’entroterra catanese dove si vive come negli anni Novanta. In questo romanzo on-the-road, Caruso riesce a raccontare con intelligenza e trasporto due generazioni e un’Italia complessa e infame che spesso non trovano posto nei romanzi.
Con uno stile nitido l’autrice traccia i confini di due esperienze diverse e allo stesso tempo gemelle, vittime degli stessi meccanismi contorti e alla ricerca di un’indefinita vita alternativa che sembra sempre leggermente fuori dalla loro portata. Un libro che, senza mai giudicare i suoi personaggi, parla di crisi e di dubbi, di persone più o meno giovani e delle loro battaglie.
• Rebecca Serle, Tra cinque anni, Sonzogno (2020)
Con una punta di realismo magico, Tra cinque anni, è un romanzo che si legge tutto d’un fiato. Dannie, la protagonista, è una donna impeccabilmente organizzata, con dei piani molto chiari per il suo futuro. Tutto il contrario della sua migliore amica Bella che lascia che il mondo e il futuro si mostrino a lei spontaneamente. La sera del suo fidanzamento ufficiale, Dannie però fa un sogno così vivido da sembrare la vita vera.
In questo sogno si trova catapultata cinque anni avanti nella sua vita e lì niente di quello che vede coincide con il suo rigidissimo piano. Al risveglio, Dannie prova a tornare alla sua vita normale, cercando di dimenticare cosa ha vissuto. Tutto sembra rispettare il solito ordine fino al giorno in cui un destino fuori dal suo controllo prende le redini della sua vita, minando ogni sua certezza. Con uno stile scorrevole e delicato, questo libro è una storia sull’amicizia e sui dolorosi imprevisti della vita.
• Melissa Banks, Manuela di caccia e pesca per ragazze, Accento (2023)
Uscito per la prima volta nel 1999, Manuale di Caccia e Pesca per Ragazze è stato il primo libro, dopo Sex and The City e Bridget Jones (che hanno dato il via ad un genere letterario) a essere definito chick-lit. Bestseller internazionale tradotto in 30 lingue, in Italia non è più stato ristampato fino a quest’anno quando la neo-nata casa editrice Accento ha deciso di ri-pubblicarlo.
L’educazione sentimentale di Jane Rosenal, da adolescente fino all’età adulta, non è invecchiata nemmeno un po’ e, anche a distanza di 24 anni, rimane una storia affascinante, commovente e terribilmente ironica. Jane, infatti, è una donna che, nella sua instancabile ricerca non dell’uomo giusto ma di se stessa e della propria realizzazione, continua ad assomigliarci e a raccontarci qualcosa di noi.
• Charlotte Brontë, Jane Eyre, Einaudi (2023)
Nuova prestigiosa edizione nei Supercoralli Einaudi e nuova traduzione di Giulia Boringhieri per il classico intramontabile di Charlotte Brontë. La storia dell’istitutrice Jane Eyre, già best seller alla sua prima comparsa nel mondo letterario, nel 1847, continua a essere un romanzo appassionante e fondamentale, un’opera che mette al centro l’io della sua protagonista, anticonvenzionale, sia nella società a lei contemporanea che rispetto alle eroine di altri grandi classici, una donna povera, poco avvenente e di modesti natali che racconta in prima persona la sua vita. La scrittura schietta e lucida di Brontë, insieme alla prospettiva autobiografica di Jane, offrono uno sguardo privilegiato e coinvolgente sull’evoluzione emotiva della sua protagonista.
Ancora oggi, infatti, Jane Eyre è un’opera che va oltre il suo contesto storico, continuando a catturare lettori e lettrici. Per le amiche che il libro l’hanno riletto da poco ricordo sempre che, tra i tanti adattamenti cinematografici, due in particolare meritano un rewatch di tanto intanto: quello del 1996 di Franco Zeffirelli, con Charlotte Gainsburg e William Hurt, e quello del 2011, con Mia Wasikowska e Michael Fassbender (!!!).