INTERVISTA A CHIARA E GABRIELLA: CO-FOUNDER DI DECLOUT E MUSE DELLA CONSAPEVOLEZZA

In occasione della Giornata della Terra, siamo felici di presentarvi un progetto molto speciale: Declout. Si tratta du un’app che invita a dare una seconda vita al proprio guardaroba, seguendo il motto «cerca, scambia, regala». Scopriamo di più dalle parole delle founder Chiara Pieri e Gabriella Sisinni. Buona lettura e buon baratto!

• Ciao ragazze, è un piacere intervistarvi su MUSA. Volete presentarvi ai nostri lettori?
Chiara: Ciao lettori e lettrici, e ciao MUSA! Grazie per questa intervista! Io mi chiamo Chiara, sono graphic designer, piccola content creator, wannabe attrice e cantante di musical. Ma soprattutto co-founder del progetto Declout.

Gabriella: Ciao! Sono Gabriella, Toro di segno e di fatto! Fiera salentina migrata prima a Roma e poi a Milano, alla continua ricerca di nuovi stimoli. Da grande avrei voluto fare a giorni la parrucchiera, a tratti la veterinaria, infine l’attrice. Ho tante, troppe passioni. Oggi faccio la Scrum Master, una professione sconosciuta ai più e nel tempo libero… sono la founder di Declout!

• Chiara e Gabriella, o Gabriella e Chiara, qual è il vostro background?
Chiara: Nata e cresciuta nella provincia romagnola, sono a Milano da 8 anni, ho studiato arte e gestione dei beni culturali e poi graphic design.

Gabriella: Ho iniziato con gli studi classici per poi ovviamente scegliere, all’università, la più classica delle materie: Astrofisica. Il mio bisogno di avere i piedi per terra mi ha poi fatto optare per la più pratica carriera informatica. Mi sono fatta le ossa con cinque anni in consulenza per poi decidere di riappropriarmi della mia vita e fare per un lavoro che mi permettesse di raggiungere un più giusto e sano equilibrio.

• Come vi descrivereste con soli tre aggettivi?
Chiara: Accogliente, multipla e ambiziosa.

Gabriella: Determinata. Da brava Toro, non mi fermo davanti a nulla! Veloce: caratteristica che ho ereditato da mio padre e mi rappresenta in tutto; (spesso è un problema perché vedo troppo lento tutto il resto del mondo!) e… Affabile.

• Come e quando è nata l’idea di fare qualcosa insieme? 
È nata un anno fa, il 15 marzo.

Chiara: Noi ci conosciamo ormai dal 2017. Abbiamo frequentato per anni un corso di teatro qui a Milano, ma un anno fa Gabry mi telefona per parlarmi di questo progetto e chiedermi di diventare co-founder. Mi dice che le sono apparsa in sogno la notte prima e che pensa che io sia la persona giusta per affiancarla. Io, invece, ricordo che una previsione astrale mi diceva di porre attenzione alla data del 15 marzo… Insomma, ci sentiamo un po’ legate dal fato.

• Quali sono le passioni che vi uniscono?
Il palcoscenico (ci siamo conosciute a un corso di teatro nel 2017), i taralli e gli aperitivi, confrontarsi sulle esperienze con persone disfunzionali, gli animali e la voglia di creare consapevolezza.

• Raccontateci come funziona Declout!
Declout è un progetto ambizioso, che si propone come alternativa alle più classiche soluzioni di compravendita second hand, nato con l’obiettivo di aiutare le persone a dare una seconda vita al proprio guardaroba inutilizzato in maniera più responsabile e consapevole.

Oltre a fare eventi (Swap Party) in giro per l’Italia, abbiamo sviluppato un’app, che ad oggi permette di scambiare e regalare capi d’abbigliamento e accessori tra le persone, utilizzando come moneta il proprio guardaroba. Diciamo «ad oggi» perché abbiamo pianificato tante altre funzionalità, al fine di creare una piattaforma unica dove l’utente possa trovare risposta al suo «problema» in tanti modi differenti, sfruttando anche soluzioni di upcycling, sartoria e consulenza, tutte alla portata di una singola app.

• Che bello! Siamo davvero molto interessate a conoscere le motivazioni più profonde che vi hanno spinte a dar vita a questo progetto…
Gabriella: Non sono esperta di moda, né intenditrice di pratiche sostenibili. Anzi. Ho passato una vita a comprare a dismisura fast fashion perché era «facile». Ad un tratto, ho iniziato a informarmi, a osservare meglio quello che accadeva intorno a me e a pensare che non mi piaceva. È nato quindi tutto da un duplice bisogno: da un lato il profondo desiderio di mettermi alla prova con un mio progetto personale e dall’altro quello di creare qualcosa che potesse lasciare il segno e generare un cambiamento nelle persone, soprattutto nelle nuove generazioni – ormai molto attente a tematiche di sostenibilità. In un mondo che continua a viaggiare alla velocità della luce e a progredire nella tecnologia, ho pensato che fare un passo indietro, tornare al baratto e al taglia e cuci, potesse essere una strada se non per forza giusta, sicuramente sana, per dare nuova vita al nostro guardaroba inutilizzato senza generare un ulteriore impatto sull’ambiente.

Chiara: La mia sveglia in ambito moda l’ho avuta nel 2018, quando ho cominciato a lavorare a Fondazione Pistoletto che – tra le altre cose – si occupa di sostenibilità nel fashion. Lì le mie abitudini di consumo sono cambiate completamente rispetto a prima, ma ero troppo fuori fuoco per capire come restituire qualcosa di quello che avevo imparato. La proposta di Gabry è stata un modo per rimettere a fuoco il mio obiettivo finale, che è lo stesso da che ne ho ricordo: rendermi utile.

• Sognando in grande: quali sono i prossimi step?
Sognando in grande, vorremmo riuscire a concludere positivamente questo primo periodo di test dell’app per consolidare il tutto e permetterci di iniziare a crescere sul mercato come vorremmo! Sognando in grandissimo, vorremmo che sempre più persone potessero vedere Declout come una reale e valida alternativa a quello che oggi il mercato offre e – soprattutto – un punto di riferimento per fare delle scelte più responsabili in fatto di moda e a contribuire a un cambiamento realmente positivo.

• Come vi dividete i compiti? Avete un team che vi supporta?
Oggi il team di Declout è composto da noi due, più Francesco. Francesco è il nostro caro e appassionato sviluppatore, senza il quale non avremmo potuto avere un’app funzionante da presentare alla nostra community. Non ama stare «sotto i riflettori», ma non si perde un evento! Chiara è la creativa del team, colei che delinea l’identità grafica del brand e supporta l’organizzazione di eventi. La persona che più di tutti «ci mette la faccia» sulle nostre pagine social, portando le sue innate doti comunicative per raccontare Declout. Gabriella è la parte manageriale del team: definisce, esamina, regola, tiene le fila di tutto il progetto e ne organizza lo scheletro futuro. Aiuta tutto il team a non perdersi e a ragionare per task, è decisamente l’elemento compattante.

• Chi sono le vostre muse?
Chiara: Ne ho tantissime! W le ragazze, sono tutte mie muse! A partire dalle donne della mia famiglia (mia mamma Paola, mia sorella Arianna e mia nipote Sofia) o le mie amiche adoratissime e coraggiose come Benedetta, Mary, Yasmin, Cecilia, Ilaria, Rebecca, Alice, Agnese.

Gabriella: Senza andare troppo lontano, sono le donne della mia famiglia, prima fra tutte la mia mamma Giovanna che mi ha trasmesso la dolcezza, la perseveranza, il coraggio e il senso di indipendenza.

• Un’altra domandina per noi importante: qual è la vostra posizione rispetto a skin care e make-up?
Chiara: Sarò forse un po’ teatrale, ma skincare e make-up mi hanno permesso di essere. Quando ero più piccola, mettermi il primo ombretto e il primo mascara mi ha dato una sicurezza inaspettata – di cui avevo bisogno – e che tutt’oggi mi permette di stare in equilibrio. La skin care ha avuto il potere prezioso di ripristinare la mia pelle quando, dopo un periodo di stress e crisi profonda, mi ero riempita di discromie e brufoli. Quindi sempre e per sempre mettermi cose in faccia!

Gabriella: Aiuto! La mia non è proprio una posizione. Sono da sempre inetta e forse inadatta a questo mondo. Sono una di quelle persone che per truccarsi intende: un po’ di terra sparsa per il viso, due linee di fard e due spennellate di mascara. Per la skin care: anche peggio. Non so ben distinguere un siero da una crema e l’ordine di applicazione dipende da come mi sveglio la mattina. Insomma, un disastro!

• Avete un profumo preferito?
Chiara: Anche se non ho una coscienza sul tema, il mio preferito è: Memoire de Roses di l’Artisan Parfumeur.

Gabriella: Per una vita, da quando ero adolescente, ho usato Light Blue. Lo adoravo. Ad un certo punto ha iniziato a risultarmi troppo dolce. Ormai da qualche anno mi sono assestata invece sul più classico J’adore, anche se sento che ancora non è quello che mi rappresenta al meglio. Consigli?

• Sicuramente ne dobbiamo parlare! Qual è il vostro posto del cuore, invece? Una città, un continente, un luogo dell’anima?
Chiara: Barcellona, un posto in cui cerco di tornare ogni anno e che mi fa sentire a casa, circondata dalle cose che più mi danno benessere: arte e cultura, mare, buon cibo e musica dal vivo.

Gabriella: Serra degli Alimini. È un villaggio, vicino a Otranto (in provincia di Lecce), dove passo tutte le mie estati da quando sono nata. Alimini è casa. È quando tutto si ferma e per quei giorni conta solo quello che c’è lì, a due passi. È sicuramente il posto del mio cuore!

• Un libro, un film e una canzone che invece vi descrivono al meglio (in generale o in questo periodo, decidete voi)?
Chiara: In questo periodo: libro Estate Caldissima di Gabriella Dal Lago, film Anatomy of a Fall, canzone Quando Ridi di Giovanni Truppi.

Gabriella: Un libro: Non funzionerà mai di Marc Randolph, fondatore di Netflix. Mi ha ispirata per Declout e mi ha fatto capire che finché non ci provi, nulla è impossibile. E sulla stessa scia, uno dei miei film preferiti: Little Miss Sunshine. Una canzone? Un tempo avrei detto Capelli di Niccolò Fabi. Ero tutta un riccio e l’esserlo mi rappresentava in tutto e per tutto… Poi la vita ha pensato bene di farmi diventare liscia!

• Vi va di dirci quali sono i vostri sogni nel cassetto?
Chiara: vivere all’estero per qualche tempo e recitare in un film.

Gabriella: Vorrei avere una famiglia, una bella casa grande luminosa e verde con tanti bambini e animaletti che la riempiono di caos e continuare a godermi la vita, con le persone a me care, al meglio delle mie possibilità.

• Volete aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Gabriella: È stato bellissimo rispondere a queste domande per voi, perché mi ha permesso di fare un bel viaggio dentro me stessa! Quindi grazie.

Chiara: scaricate Declout!!!

Le foto di Chiara e Gabriella sono di Irene Guastella @ireneguastella

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