Cinque donne audaci che hanno scritto la storia della profumeria

Il mestiere del cosiddetto «naso», o Maitre Parfumeur – alla francese –, è forse il mestiere più affascinante e complesso che esista. Trasformare in odore una sensazione, un’emozione, un paesaggio o anche solo un pensiero astratto richiede grandissime capacità tecniche, scientifiche e creative. I creatori di fragranze sono artisti talentuosi, che riescono a memorizzare più di 3.000 odori presenti in natura, in grado d’immaginare e realizzare la perfetta combinazione che poi troviamo all’interno dei flaconi. Il Naso, in fondo, altro non è che un pittore di suggestioni olfattive.

È un mestiere molto selettivo e complesso che il più delle volte – come accade anche in molti altri settori – è stato dominato dagli uomini. In questo articolo però, voglio parlarvi di cinque magnifiche donne rivoluzionarie, che hanno fatto dell’arte della profumeria una professione e che sono riuscite a scrivere un capitolo della storia della profumeria artistica, in un settore ancora prevalentemente maschile (purtroppo). Un omaggio non solo a queste artiste straordinarie, ma anche a tutte le donne che ogni giorno si fanno strada per essere accettate al pari degli uomini, in tutti gli ambiti lavorativi – e non.

• Germaine Cellier, naso e creatrice di Fracas (Robert Piguet)


Siamo negli anni ’40 quando il fascino di Germaine Cellier (1909-1976) colpisce inesorabilmente il mondo della profumeria, in un’epoca essenzialmente dominata dagli uomini. Germaine appare come una figura di rottura, una ventata d’aria fresca e uno spiraglio di speranza nel periodo fra le due guerre. L’incontro che le cambierà la vita sarà quello con il grande artista Robert Piguet, stilista di Paul Poiret, uno dei primi fervidi sostenitori della necessita del binomio moda/profumeria (ancor prima della fantastica Coco Chanel).

Una figura straordinaria, che crea un profumo senza tempo: Fracas, di Robert Piguet.
Non si tratta forse la fragranza più esuberante ed erotica di tutti i tempi? Super rivoluzionaria per l’epoca, significa letteralmente fracasso ed è legata alla scandalosa collezione che Robert Piguet presentò nel 1948, suscitando scalpore per le idee audaci e sexy. Chi se non una donna ribelle come Germaine Cellier poteva creare un profumo che ancor oggi ipnotizza al primo incontro? Fracas è una fragranza rivoluzionaria, come la sua madrina Lady Cellier; è un trendsetter e lo sarà sempre.

• Josephine Catapano, naso e creatrice di Youth Dew (Estèe Lauder)


Josephine Catapano (1918-2012), di origine italo-americana, si laurea in chimica a New York, ma sogna di fare la profumiera. La sua prima grande sfida è quella di soddisfare la bizzarra richiesta della proprietaria di una linea di creme per il viso: niente di meno che la signora Estèe Lauder.

Ms Lauder voleva che il profumo diventasse un gesto quotidiano per ogni donna americana e non solo «un regalo ricevuto dagli uomini per le occasioni speciali». Per questo ha commissionato a Josephine una fragranza sfacciatamente carica: un bouquet floreale di aldeidi, immerso in una vasca di cannella, ambra e patchouli. È così che nasce un grande classico: Youth Dew, una fragranza che dopo cinquant’anni risulta ancora meravigliosamente attuale e che sottolinea la personalità marcata di Josephine – donna eclettica che ha contribuito a sconvolgere il mondo della profumeria del tempo.

Annick Goutal, naso e fondatrice dell’omonima maison


Annick Goutal (1946-1999) è stata una donna dotata di una forte intuizione, con la spiccata capacità di emozionare racchiudendo la natura in un flacone. Visionaria e bambina prodigio, è stata una pianista e ha incanalato l’arte della musica nell’arte della profumeria. D’altronde sempre di note si parla, i mondi sono molto simili e lei ha saputo sfruttare al meglio il suo orecchio nell’utilizzo dell’olfatto, creando un vero e proprio spartito di fragranze.

Durante un viaggio a Grasse incontra Henri Sorsana, allora naso di Robertet, che accetta di farle da maestro nell’arte profumatoria. L’amore per i bouquet floreali e la curiosità nei confronti degli odori della natura daranno vita a capolavori della profumeria, come l’Eau d’Hadrien, ispirata alle colline italiane, o Sables, ispirata a una vacanza romantica in Corsica con il marito violoncellista.

In contrasto con le tendenze minimaliste dell’epoca, la maison sottolinea il gusto per le forme rotonde e morbide, con i flaconi plissettati – quasi a ricordare un vestito in movimento – e l’illustrazione che raffigura la natura che è donna, d’altronde.

Oggi, la sua eredità, è stata raccolta dalla figlia Camille e dalla sua storica collaboratrice Doyen, uno dei più affermati nasi del palcoscenico internazionale.

Lyn Harris, naso, fondatrice di Miller Harris e di Perfumer H

foto di Jake Curtis


Lyn Harris è una creatrice di fragranze inglese, che ha dato vita a un brand ormai leader mondiale nel mondo della profumeria artistica: Miller Harris.

Animo ribelle, spesso cacciata dalle scuole che frequentava per il carattere esuberante e difficile, Lyn ha trascorso molto tempo in Scozia con i nonni, che avevano un giardino meraviglioso, pieno di fiori, erbe e verdure. È proprio lì che scopre di avere un talento innato e una fervida passione per il mondo degli odori. Inizia a lavorare nel negozio di genitori di amici nello Yorkshire – dove si vendevano fragranze di Chanel, Patou e Guerlain – e s’innamora delle storie delle vecchie case di moda e delle fragranze. È il primo passo che la condurrà a Parigi, dove studia i segreti dell’arte della profumeria.

Nel 2000 dà vita a Miller Harris, tutt’ora uno dei brand di punta del panorama delle fragranze di nicchia, ma poi decide di venderlo e – dopo essersi preso una pausa di riflessione – torna a fare quello che più preferisce: la creatrice di fragranze.

Ha inaugurato così uno spazio intimo dal nome Perfumer H e dal design anni ’50, dove crea profumi su misura o legati alla stagione.

• Olivia Giacobetti, naso, creatrice di Premier Figuier (Artisan Parfumeur) e En Passant (Frederic Malle), fondatrice di Iunx


Eleganza, raffinatezza, purezza: Olivia Giacobetti. Giovane profumiera parigina, vanta collaborazioni con molti brand di lusso come Guerlain, Diptyque, l’Artisan Parfumeur ed Hermès. Pare che la sua passione sia nata intorno ai 10 anni, guardando il film Le sauvage. A 17 anni inizia il suo primo stage con… Annick Goutal!

La missione di Olivia è quella di creare odori che riescano a far sognare a occhi aperti. Le sue fragranze sono apprezzate in tutto il mondo, perché non fa distinzione tra uomini e donne ma si lascia trasportare da sentimenti, sensazioni ed elementi naturali: ogni profumo deve nascere da un ricordo e saper far volare con l’immaginazione.

La fragranza iconica di Olivia è Premier Figuier de l’Artisan Parfumeur, che prende spunto dall’albero del fico, con un mix di latte, foglie e legni secchi, per ricreare la sensazione di una foglia di fico che si sgretola tra le mani.

Olivia ama gli odori limpidi, quasi trasparenti e impercettibili, come quello della pioggia e dei fiori d’arancio bagnati dalla rugiada, che ha perfettamente ricreato con En Passant, meravigliosa opera d’arte di Frederic Malle. Ha creato un brand di profumi tutto suo che si chiama Iunx, con lo scopo di catturare sotto forma di profumi un’impressione fugace prima che scivoli via. La sua missione non è quella di replicare profumi specifici, ma la sensazione che il profumo porta con sé. In Eau Sento, per esempio, non vuol replicare l’odore di un bagno giapponese, ma esprimere il profumo della pelle avvolta da un rilassante vapore legnoso.

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