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Letizia Rizzo e gli amuleti magici di Portal 333

Letizia ci ha conquistate con la sua straordinaria energia e creatività: un po’ strega, un po’ artigiana, si occupa di moda, design, benessere olistico, counseling. Per anni ha lavorato come designer di abbigliamento e costumista teatrale, finché un giorno ha scoperto «l’energia degli oggetti» e ha dato vita al suo progetto, Portal 333 – un laboratorio creativo che la vede impegnata a creare gioielli non convenzionali, spirituali, ribelli, che non sono solo gioielli ma amuleti veri e propri da portare a spasso per il mondo.

Ciao Leti, vuoi presentarti alle lettrici di Musa e raccontarci chi sei?
Ciao, sono Letizia. Mi occupo di moda, design, benessere olistico, counseling e insegnamento. Per anni ho lavorato come designer di abbigliamento e costumista teatrale… finché un giorno ho scoperto l’energia degli oggetti. Da allora il mio obiettivo è insegnare a realizzare – e realizzare io stessa – creazioni che trasmettono un’intenzione, con un focus sulla consapevolezza di ciò che siamo, progettiamo e produciamo. 

Quali sono stati gli step più importanti della tua vita?
Durante gli anni trascorsi a Roma ho vissuto un’intensa trasformazione professionale. Ho lavorato come costumista teatrale per spettacoli di burlesque, televisione, teatro e varietà. Quell’esperienza mi ha permesso di entrare in contatto diretto con il pubblico e con le sue esigenze, non solo stilistiche ma anche emotive. Oltre ad aver disegnato e realizzato numerosi capi, in quegli anni ho sviluppato uno sguardo critico ed estetico, la capacità di elaborare e realizzare idee con rapidità, una profonda conoscenza delle tecniche di confezionamento. Un altro punto di svolta è stato il 2020. Quando il mondo si è fermato mi sono fermata anch’io, ma non la mia voglia di creare e di espandere la mia coscienza. Ho iniziato a praticare la meditazione e, da lì, il mio mondo si è aperto: reiki, suonoterapia, cerimonie sciamaniche e altre pratiche olistiche mi hanno mostrato quanto la nostra realtà sia meravigliosamente complessa, fatta di materia ed energia. Grazie a questa nuova consapevolezza ho deciso di creare accessori che possano trasmettere un forte carico energetico, diventando simboli di presenza e responsabilità nei confronti dell’energia che portiamo nel mondo.

Quali sono le tue passioni?
Ho tantissime passioni: l’arte, il design, la musica soul e jazz, i viaggi e tutto ciò che arricchisce l’anima. Credo che le passioni, come le persone, ci scelgano lungo il nostro percorso, per ricordarci quanto siamo profondi e sfaccettati.

«Ogni passione che esploriamo è una porta che si riapre su una parte di noi.»

Come è nato Portal333?
Portal333 è nato in un momento di sperimentazione e curiosità creativa. Tutto è cominciato osservando e riassemblando oggetti della quotidianità: le conchiglie che mia madre ha raccolto nel corso degli anni durante sue le passeggiate in spiaggia, i piercing dell’adolescenza di mia sorella, le catene usate da mio padre nel suo laboratorio di meccanica e, naturalmente, le perle e i cristalli che da sempre fanno parte del mio linguaggio estetico. Nel 2020, in una casa traboccante di oggetti, memorie e caos creativo, è cresciuto il desiderio di dare nuova vita a materiali semplici, elevandoli a simboli sacri e potenti. Radicato nel Sud Italia, tra le onde del Mar Mediterraneo e la terra generosa della Calabria, Portal333 affonda le sue radici in una pratica intima e ancestrale: la raccolta delle conchiglie, alcune conservate in casa per anni, altre raccolte in giro per il mondo o recuperate da scarti alimentari, tutte portano con sé un’energia unica e significativa. Da queste forme imperfette nasce una collezione di gioielli non convenzionali, sospesi tra artigianato, spiritualità e ribellione. Ogni pezzo diventa un ponte tra passato e presente, tra natura e metallo, tra caos e nuovo ordine: amuleti contemporanei pensati per dare protezione, connessione e libertà, capaci di trasformarsi in compagni di vita per chi li indossa.

Come descriveresti i tuoi gioielli?
I gioielli di Portal333 sono veri e propri amuleti. La conchiglia è un elemento naturale che ha avuto una vita e una storia; quando qualcuno sceglie la propria conchiglia, entra in risonanza con quella storia. Così il gioiello diventa un compagno di vita, un protettore, un amico che accompagna e guida. Ogni pezzo, prima di essere consegnato, attraversa un processo di purificazione con incensi sacri e viene poi ricaricato con le frequenze delle campane tibetane. 

«Questo rituale rende l’oggetto un amuleto energetico a tutti gli effetti.»

Come li pensi e li costruisci? Come trovano i loro proprietari?
La maggior parte dei miei gioielli sono customizzati. Invito ogni persona a scegliere la propria conchiglia dal nostro archivio, che raccoglie pezzi provenienti da tutto il mondo, alcuni anche recuperati come scarti alimentari. Una volta individuata la conchiglia passo alla creazione, trasformandola in un oggetto unico che rispecchia l’energia di chi lo indosserà.

Quali sono i viaggi più trasformativi che hai fatto?
Molti viaggi hanno lasciato un’impronta profonda nella mia vita. Tra i più significativi ci sono il Messico, l’Indonesia, l’Inghilterra e l’Africa: terre cariche di energia, ovviamente, dove ho incontrato maestri, appreso nuove pratiche e scoperto luoghi intrisi di storia, arte e spiritualità. Quando viaggio, da sola o in compagnia, il mio intento è entrare in sintonia con lo spirito del luogo, assaporandone ogni sfumatura. Amo perdermi tra le strade senza una meta precisa, lasciando che sia l’intuizione del corpo a guidarmi. È un modo per riscoprire non solo lo spazio che mi circonda, ma anche ciò che si muove dentro di me: l’attenzione, la presenza, la connessione. Un aspetto per me fondamentale è l’incontro con le persone del posto, o con chi incrocio lungo il cammino. Mi piace lasciarmi trasportare dal flusso, parlare, ascoltare, condividere. Così nascono legami inattesi, autentici e duraturi nel tempo. 

«Ogni volta mi sorprende la stessa consapevolezza: in fondo siamo tutti fatti della stessa sostanza, spinti dal bisogno naturale di connetterci e di donare, senza condizioni.»


Raccontaci gli incontri più magici della tua vita…
Ho avuto tanti incontri che hanno inciso profondamente sul mio percorso. Non è una questione di ruolo o di status: sciamano, insegnante, passante o amico, credo che alcune anime arrivino nella nostra vita come Maestri. Possono essere persone comuni: il panettiere sotto casa, un vicino, un bambino che ti lascia un messaggio e poi scappa via. Ognuno di noi è uno specchio dell’altro, e riconoscere noi stessi attraverso chi incontriamo è un atto d’amore verso la nostra stessa anima. Anche quando fa male, tutto accade per il bene della nostra crescita interiore.

Chi sono le tue muse?
Il mio progetto è dedicato a tutte le persone che scelgono di percorrere strade alternative e non convenzionali, guidate dalla voce dell’anima. A chi, con coraggio, osa immaginare un mondo diverso e una prospettiva nuova. Le Muse, per me, sono archetipi contemporanei: incarnazioni di persone, senza distinzione di genere, che decidono consapevolmente di liberarsi dagli schemi imposti dalla società e dalla mente, per seguire il richiamo più profondo del proprio spirito. Ognuna di loro rappresenta l’unicità dell’essere umano: anime inimitabili, portatrici di una missione che si manifesta attraverso esperienze di trasformazione e risveglio. Dedico Portal 333 a loro.

Quali letture ci consiglieresti per avvicinarci al tuo mondo?
Le mie letture spaziano tra psicologia, spiritualità, biografie, design, moda e simbologia delle immagini. Per chi vuole avvicinarsi al mio mondo consiglio tre testi fondamentali: L’atto creativo di Rick Rubin, La montagna sei tu di Brianna Wiest, Diventa supernatural di Joe Dispenza, Quando il corpo dice no di Gabor Maté.

Qual è la colonna sonora delle tue giornate in questo periodo?
Ascolto molto soul, jazz e groove. In questo periodo mi accompagnano: How I Know, The RH Factor; ThreeTwenty, Let Me Gro; Everybody Loves the Sunshine, Kiefer; Other Side of the Game, Erykah Badu; It Gets Better, The Internet. Potrei andare avanti all’infinito: la mia playlist è una compilation di passione e risveglio.

Qual è il tuo rapporto con la skincare e il make up? Hai qualche must-have?
Nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare persone che amano la bellezza, come Milena Frau, beauty coach e make up artist olistica. Grazie alla sua guida ho imparato a costruire un rapporto sano con la skincare e il make up, riscoprendo quanto la cura della pelle possa valorizzare la nostra bellezza naturale. Oggi so che dedizione, costanza e amore per sé stesse possono davvero fare la differenza. I miei must have sono i prodotti di skincare Ringana e, per quanto riguarda il make up non rinuncio mai a mascara, blush e lucidalabbra.

E con i profumi?
I profumi per me sono fondamentali. Ogni mattina, mentre preparo il caffè, accendo un incenso o il palo santo, per accogliere la giornata. Nella mia borsa porto sempre tre profumi: l’olio essenziale di ginepro, che uso come protezione energetica (insegnamento di una delle mie maestre), Nomade di Chloé e un profumo egiziano dal tono dolce, ma deciso. In questo modo sono pronta per ogni occasione!

Che cos’è per te la bellezza?
Per me la bellezza è un’armonia che nasce dall’interno, quando mente e cuore trovano equilibrio. In quel momento anche la pelle, il corpo e l’energia si rivestono di pace, irradiando una luce e un magnetismo che tutti, inconsciamente, percepiamo negli altri. Questa, per me, è la vera bellezza: una qualità che si può ritrovare in ogni persona e, soprattutto, in ogni cosa.

Sogni e progetti per il futuro?
Per il futuro desidero far crescere Portal333, ampliandolo con nuove creazioni, e perché no, anche con capi d’abbigliamento e oggetti di design. Per me Portal333 non è semplicemente un brand, ma un’entità a sé, che si esprime attraverso di me e si evolve insieme al mio percorso. Cerco sempre di ascoltare il momento giusto per agire e prendere decisioni, perché l’ intento è che Portal333 diventi uno spazio creativo aperto anche ad altri artisti e designer: un progetto collettivo più ampio e complesso, ancora in divenire e da esplorare. I prossimi passi saranno legati ai viaggi e alla scoperta di nuovi mondi, esperienze che possano nutrire la mia crescita personale e, al tempo stesso, quella dei progetti e delle persone che accompagno nel mio lavoro di consulenza e nella vita.

INTERVISTA: MUSA
FOTO: IRENE GUASTELLA