
- Bellezza
Cosa succede alla tua pelle dopo l’estate e cosa puoi fare per prendertene cura?
C’era una volta una cicala, che passò un’estate felice all’aria aperta. La sua pelle era abbronzata, idratata, luminosa: non si era mai sentita più bella di così! Ogni giorno il sole le regalava un nuovo riflesso dorato e lei pensava che quell’incanto sarebbe durato per sempre. Ma poi arrivarono settembre e poi ottobre. Si guardò allo specchio: vide nuove macchie solari e un colorito spento, notò anche una grana più ruvida. Il glow-up estivo era solo un ricordo…
Ogni volta che arriva l’autunno, una cicala si sveglia e sa che potrebbe avere urgentemente bisogno, nell’ordine, di:
1) un dermatologo che le prepari un protocollo ambulatoriale mirato
2) una skincare personalizzata da fare a casa
Ecco cosa succede alla pelle durante l’estate e come possiamo rimediare agli effetti indesiderati della bella stagione: dalla scelta della skincare ai giusti trattamenti ambulatoriali.
DISIDRATAZIONE CUTANEA
Vento, salsedine e cloro possono aver compromesso la barriera idrolipidica della pelle. Se questo danno d’estate è mitigato dall’alta umidità ambientale (che idrata e trattiene acqua a livello cutaneo), al primo calo delle temperature si manifesterà sottoforma di una cute disidratata, che «tira» o perde elasticità. Inoltre, se la fotoesposizione non è avvenuta correttamente e si sono manifestati eritemi solari durante l’estate, in questo periodo potreste sperimentare la comparsa di squame, secchezza e un aspetto screpolato (o «xerotico»), soprattutto a livello delle gambe.
• A CASA: meglio puntare su sieri e gel a base di acido ialuronico a vari pesi molecolari e creme con ceramidi, in grado di rafforzare la barriera cutanea. Sul corpo, l’utilizzo di detergenti oleati non schiumogeni evita che il potere sgrassante dei tensioattivi contenuti nei più comuni bagnoschiuma peggiori la situazione.
• IN AMBULATORIO: oltre alle biorivitalizzazioni, sempre molto richieste, possono essere d’aiuto speciali peeling dalle proprietà biorivitalizzanti, che uniscono detersione profonda, esfoliazione delicata e stimolazione dei compartimenti profondi della cute.
STRESS OSSIDATIVO
I raggi UV generano radicali liberi, molecole instabili che danneggiano collagene, elastina, e DNA cellulare. Questo accelera l’invecchiamento cutaneo, causando perdita di luminosità e successiva comparsa di un colorito più spento.
• A CASA: può essere utile introdurre antiossidanti nella propria skincare. La vitamina C al mattino è un valido alleato: contrasta i radicali liberi e uniforma il colorito della pelle. Di sera, il retinolo o altri derivati della vitamina A (da scegliere sulla base del proprio tipo di pelle e dopo eventuale consulenza con un esperto), possono aiutare a stimolare il turn-over cellulare, migliorando l’aspetto complessivo della pelle.
• IN AMBULATORIO: la biostimolazione è anche in questo caso il trattamento più indicato, ma se l’obiettivo è contrastare lo stress ossidativo ci si concentrerà su prodotti a base di complessi vitaminici e polinucleotidi, capaci di essere veicolati in quegli strati profondi cutanei non raggiungibili dalla semplice skincare.
MACCHIE E DISCROMIE
Il sole è un importante trigger per i melanociti, le cellule responsabili dell’abbronzatura: quando colpiti ai raggi UV, i melanociti reagiscono aumentando la produzione di melanina, allo scopo di difendere sé stessi e tutta la pelle dai potenziali danni delle radiazioni. In alcuni casi questo processo avviene in modo disordinato, con comparsa di macchie solari (lentigo solari, melasma), che emergono e si accentuano durante l’estate.
• A CASA: ingredienti come niacinamide, arbutina, acido kojico o altre speciali molecole dalle proprietà anti-pigmento possono aiutare a inibire i processi di sintesi della melanina su più step. Per questo, la combinazione di più attivi dalle proprietà schiarenti può risultare maggiormente efficace del singolo prodotto. Fondamentale la protezione solare anche d’inverno: poiché i melanociti responsabili di melasma e lentigo conservano una «memoria» della loro attività, ogni potenziale esposizione ai raggi UV è a rischio di riesacerbare le macchie cutanee. Quello che consiglio alle pazienti con storia di melasma o lentigo oltre alla comune protezione SPF50+, è munirsi di uno stick solare con alta protezione, da applicare sulle zone a rischio di iperpigmentazione più volte nel corso della giornata, specie se si è esposti al sole.
• IN AMBULATORIO: peeling con attivi specifici per il trattamento delle iperpigmentazioni (come acido tricloroacetico, glicolico o kojico) offrono risultati progressivi ma efficaci. Laser specifici che riconoscono come cromoforo (bersaglio) il pigmento melanico e luce pulsata sono un valido aiuto complementare.
ISPESSIMENTO CUTANEO E PORI DILATATI
Sotto stimolo solare, la pelle tende a ispessirsi come meccanismo di difesa. Lo scopo è sempre quello di difendere i compartimenti profondi dal danno indotto dai raggi UV, ma il risultato estetico sarà quello di una pelle spenta, ruvida e «pergamenacea» con pori più visibili e sebo intrappolato. Il sebo, ossidandosi, assume un colore grigiastro, che conferisce alla pelle un aspetto spento, stanco e poco luminoso. Se si soffre di pelle a tendenza acneica, si potrebbe sperimentare un peggioramento subito dopo l’estate: una sorta di effetto rebound legato alla ripresa dell’attività della ghiandola sebacea (ridotta dal sole), unito ai meccanismi sopracitati.
• A CASA: detergere la pelle in modo delicato, ma costante. In caso di pelle a tendenza acneica, la reintroduzione di attivi dalle proprietà esfolianti (come acido salicilico e acido azelaico) veicolati in sieri, tonici o creme-gel può essere un valido aiuto. Anche una pelle senza particolari impurità può beneficiare di basse concentrazioni di acidi, come l’acido glicolico o l’acido lattico, che possono agire rimuovendo gli strati più superficiali dell’epidermide.
IN AMBULATORIO: peeling seboregolatori e tecniche come microneedling con veicolazione di attivi possono rappresentare un valido aiuto. In alcuni casi selezionati, laser frazionati aiutano a ridurre i pori, le cicatrici post-acneiche e le rughe sottili, stimolando il turnover cellulare.
Che si scelga la via della skincare o il supporto di trattamenti professionali, il vero modo per prendersi cura della pelle resta sempre la prevenzione: applicare la protezione solare con costanza ed evitare esposizioni sconsiderate alle radiazioni ultraviolette.
In altre parole, quando si tratta di sole, è sempre meglio scegliere di essere formica.

TESTO: CORINNE ORSINI
ILLUSTRAZIONE: SIMONA IAMONTE