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C’è una strega nella mia tv: breve prontuario delle streghe sul piccolo schermo
Nell’ultimo periodo ci sono stati Agatha all Along (su Disney+), la seconda stagione di Anne Rice Mayfair’s Witches (ancora non disponibile in Italia ma incrociamo le dita). Poi su MUBI è arrivato anche Witches, il bellissimo documentario di Elisabeth Sankey. Sui nostri schermi, dunque, anche di recente, le streghe sono sempre di più presenti. Forse perché sono uno degli archetipi femminili più interessanti e vivifici che abbiamo, perché raccontano di donne coraggiose e anticonformiste e di legami di sorellanza inscindibili.
Se siete alla ricerca di altre streghe in cui rispecchiarvi, se quelle viste fin qua non vi bastano, se non sapete ancora qual è la strega che vi somiglia di più, siamo qui per aiutarvi a trovare la congrega giusta in una serie tv.
«Sono proprio la classica strega, di quelle che infestano le case, cavalcano una scopa e mescolano pozioni in un calderone.» – Samantha Stephens
Tra il 1964 e il 1972 in tv c’è Bewitched, in Italia Strega per amore (vi consiglio di guardare anche questa clip, perché alcune cose cambiano, ma i dispetti alle ex antipatiche fanno sempre ridere).
Samantha (interpretata da Elizabeth Montgomery) è una strega che ha giurato di rinunciare alle arti magiche (nonostante il sommo disappunto della madre, che proprio non si capacita di come sua figlia non voglia stare sempre in giro a cavallo di una scopa e vivere una vita libera e selvaggia) per una tranquilla vita di periferia con il marito Darren.
Samantha cerca, non senza qualche problema, di omologarsi al tipo di donna che suo marito crede di aver sposato: cucina, pulisce, arreda la casa, lo aspetta quando torna dal lavoro e intrattiene gli ospiti. Se inizialmente prova a farlo senza magia, ad un certo punto però questa diventa parte integrante della sua routine: una peculiarità che le permette di essere una donna di casa davvero eccezionale.
La strega, fin dagli albori, dice molto dei nostri tempi e di quelli passati (ci ritorneremo). Gli sforzi di Samantha per bilanciare le aspettative della tipica casalinga di periferia con i suoi poteri sono infatti la rappresentazione – leggera, formato sitcom – di una nuova via per quelle donne indipendenti e allo stesso tempo desiderose di «fare famiglia» che, in quegli anni, cercano un nuovo equilibrio tra le ambizioni personali e la gestione della casa.
«Qual è il problema? Devo essere una strega e una mortale, un’adolescente e una ragazza, tutto contemporaneamente! Questo è il problema!» – Sabrina Spellman
Ma anche: «Il potere del trio coincide con il mio!» – Sorelle Halliwell
Con un lungo salto in avanti arriviamo alle streghe (televisive, perché anche al cinema, nel frattempo, ne succedono di cose) della fine degli anni Novanta e oltre.
Dal 1996 c’è Sabrina (al momento non disponibile in streaming), prototipo della strega adolescente (o più semplicemente dell’adolescente) interpretata dalla bravissima Melissa Joan Hart. La ragazza, nel corso delle stagioni, deve affrontare le disavventure della pubertà e imparare anche a gestire i suoi poteri soprannaturali.
Dal 1999 sui nostri schermi arriva anche Streghe (su Paramount+). Qui, le sorelle Halliwell (Shannen Doherty, Alyssa Milano, Holly Marie Combs e poi, Rose McGowan) – perfette streghe per gli anni Duemila – sono indipendenti, innamorate, e si confrontano quotidianamente con il desiderio di carriera, di realizzazione personale, di incontrare l’uomo perfetto e la saltuaria sterminazione di demoni.
Sono anni di donne che vogliono imporsi nella società, con i loro diversi caratteri e le loro personali ambizioni, e le sorelle Halliwell raccontano bene l’intersezione di questa moltitudine di desideri.
«Io sono Willow, la tua morte, e se osi sfidarmi scatenerai la mia furia.» – Willow Rosenberg
Dal 2000 (con qualche anno di ritardo rispetto all’America) sui nostri schermi c’è anche Buffy l’ammazza vampiri (trovate tutte le stagioni su Prime Video) e Willow Rosenberg (Alyson Hanningan), amica fidata della protagonista, è forse una delle streghe più interessanti e più vicine a noi degli ultimi vent’anni.
Strega per vocazione e studio e non per nascita, Willow inizia timida e schiva e si trasforma in una delle fattucchiere più potenti della sua generazione, al punto da distruggere il mondo un paio di volte – o almeno tentare di distruggerlo (interessante crossover, almeno ai fini di questo articolo: molto di quello che Willow sa l’ha imparato da Miss Agatha Harkness).
Per Willow essere strega non è più soltanto qualcosa che ti capita, una stranezza con cui sei costretta a convivere ma è una scelta, un percorso, una dedizione ad un’arte antica. È un’evoluzione ulteriore della strega contemporanea, che sceglie il suo percorso e le sue magie.
«You girls need to fight. When witches don’t fight we burn.» – Fiona Goode
Da qui in poi troviamo sempre più fattucchiere e congreghe nelle nostre tv.
Da American Horror Story Coven (su Disney+) in cui un gruppo di giovani streghe (Emma Roberts, Taissa Farmiga, istruite da Sarah Paulson e Jessica Lange) lotta per affermare il proprio potere a Motherland: Fort Salem (su Prime) dove – attraverso un racconto distopico e femminista in cui le streghe diventano strumenti dello Stato – vengono esplorati temi come il sessismo, la diversità e la lotta per l’autodeterminazione; fino ad Agatha All Along (con Kathryn Hahn, Aubrey Plaza e Patti LuPone), un racconto ironico e spaventoso che tiene insieme tante donne radicalmente diverse, disoneste, confusionarie e fragili, alla ricerca del proprio potere su una strada, metaforica e letterale, piena di insidie.
Come dice bene Kayleigh Dray in questo articolo del Guardian, si è trattato di un lungo percorso. Fin dalla Circe omerica la rappresentazione dell’incantatrice era un chiaro segnale di come venivano percepite le donne che non assecondavano le regole della società o semplicemente venivano classificate come diverse. Con il modificarsi della società, il permeare dei femminismi nel discorso pubblico e l’ottenimento di maggiori diritti anche il concetto di strega si modifica e si evolve.
Oggi le streghe posso essere tutto quello che desiderano, soprattutto se si ricordano di farlo insieme. Oltre al singolo, si innesta con forza nei diversi racconti, anche l’importanza del concetto di sorellanza che più di tutti rende questi personaggi interessanti.

TESTO: AMBRA USELLINI
ILLUSTRAZIONE: GIULIA BERTASI