Il deodorante

Nel beauty case di tutte noi (ma anche in borsa e nel cassetto della scrivania, in ufficio) non può mancare un cosmetico che utilizziamo quotidianamente, 12 mesi l’anno, indispensabile e irrinunciabile, dal quale pretendiamo efficacia ed estrema sicurezza: il deodorante.

Si tratta di un prodotto che spesso diamo per scontato, sul quale invece è necessario interrogarsi per sfatare qualche mito e scegliere con più consapevolezza ciò che vogliamo acquistare e utilizzare.

La mania di deodorarsi ha inizio durante i primi del Novecento, quando sono entrate in commercio le prime lozioni astringenti e profumate, concepite per rendere meno aggressive le secrezioni umane, e da allora questo business non ha conosciuto momenti di crisi. Ma perché ci affanniamo tanto a coprire il nostro odore naturale? Che cosa ci fa paura e perché? Per rispondere a queste domande, come sempre, è forse il caso di conoscere un po’ meglio il nostro «nemico» (immaginario): il sudore.

Innanzitutto: sapete che il sudore svolge tante funzioni importantissime per il nostro corpo? Tra queste, la regolazione della temperatura corporea. Se non possiamo volergli bene, gli dobbiamo almeno un minimo di rispetto.

Il sudore viene prodotto da due tipi di ghiandole: le eccrine e le apocrine. Se le prime (che si trovano distribuite su tutta la superficie cutanea) producono un liquido composto per il 99% di acqua, le altre (localizzate in punti precisi, tra cui le ascelle) lavorano sotto stretto controllo degli ormoni sessuali e sono responsabili di un secreto ricco di materie organiche e di feromoni (molecole fondamentali per avvicinare e respingere i nostri simili, che giocano un ruolo assai importante per la proliferazione della specie).

Soltanto quando queste sostanze organiche (idrati di carbonio, lipidi e proteine) degradano, metabolizzate dai batteri, emanano un odore sgradevole e pungente. Questo che cosa significa? Magari l’avete già sentito dire e non ci credete, ma invece è proprio così: il sudore di per sé non puzza! Ecco perché il modo più efficace di combattere i cattivi odori è avere una corretta e accurata igiene personale (ovvero: lavarsi spesso!). Può essere di grande aiuto anche scegliere di non indossare vestiti in tessuto sintetico, che solitamente accelerano la formazione di odori poco piacevoli, a causa di una specie di «effetto serra».

Ma torniamo a noi: in commercio esistono deodoranti di tutti i tipi, che possono decisamente facilitarci la vita. Che siano in spray, stick o crema, l’importante è leggere le etichette e fare attenzione a quel che contengono, per scegliere soluzioni fisiologiche e dermocompatibili, prive di ingredienti inutili. Tra le sostanze a cui prestare attenzione, segnaliamo:

• Disinfettanti e battericidi (clorexidina e triclosan): perché eliminare i batteri spesso significa distruggere anche la flora batterica «buona», importantissima per l’equilibrio naturale della pelle.
• Antitraspiranti (sali di alluminio): perché la sudorazione non va mai bloccata! Un buon deodorante dovrebbe ridurre leggermente il diametro dei pori attraverso ingredienti vegetali astringenti.
• Alcuni conservanti parabenici (propylparaben, butylparaben e il filtro solare ethylhexyl methoxycinnamate): perché secondo alcuni studi, ancora non comprovati, potrebbero interferire con il nostro sistema endocrino. Nel dubbio, possiamo evitare o limitare l’utilizzo di prodotti che contengono queste sostanze.
• Alcol: perché se è vero che rinfresca e riduce la carica microbica, è anche importante che sia presente nella giusta dose e non in quantità eccessiva (quindi mai al primo posto dell’INCI).
• Fragranze allergeniche: perché in caso di pelli particolarmente sensibili possono causare fastidiose irritazioni. Sul sito di Altro Consumo trovate un elenco delle 26 sostanze allergeniche contenute nei cosmetici.

Che cosa dovrebbe contenere un buon deodorante, invece?

• Antienzimatici naturali, per evitare l’irrancidimento delle sostanze organiche (come il tetril citrato).
• Astringenti naturali (come l’Hamamelis virginiana).
• Batteriostatici naturali, per salvaguardare la flora saprofita naturale (come per esempio l’olio essenziale di timo, salvia o lavanda).
• Complessanti per neutralizzare l’odore (come lo zinco ricinoleato).
• Antiossidanti che proteggono la cute (vitamina E e vitamina C).

Alcuni prodotti ecobio potrebbero non essere efficaci o di vostro gradimento, ma oggi esistono davvero moltissime alternative più che valide, di cui vi parleremo.

Concludiamo con una importante e doverosa precisazione: spesso si parla a sproposito di un’ipotetica correlazione tra l’uso di deodoranti e l’insorgere di malattie anche gravi, come il cancro al seno. Riportiamo quanto letto sul sito dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro):

«Usare un deodorante può aumentare il rischio di ammalarsi di cancro del seno? NO. Non esistono studi che dimostrino una relazione tra l’uso del deodorante e il rischio di ammalarsi, così come non esistono prove a carico di alcuno degli ingredienti più comunemente usati».
Per leggere l’articolo completo, visitate il sito: www.airc.it

Come sempre, cerchiamo di usare la testa e avere buon senso: preferire prodotti ecobio a base di ingredienti vegetali ed evitare cosmetici a base di ingredienti chimici inutili è una scelta, consapevole ed equilibrata, che non deve mai sconfinare nel fanatismo o basarsi su affermazioni prive di fondamento scientifico. MUSA fa sempre riferimento a siti, testi e libri molto conosciuti, nel tentativo di dare a tutti i lettori gli strumenti per decidere come comportarsi, sia come consumatori che come cittadini liberi e responsabili.

Questo articolo è basato sul capitolo dedicato ai deodoranti del libro «La divina cosmesi», di Umberto Borellini, edito da Mondadori nel 2015.

 

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